La Quinzaine des Réalisateurs, sezione parallela al Festival che opera in collaborazione con esso, ha invece scelto la co-produzione franco/belga Les garçons et Guillaume, à table. Outing “al rovescio” per Guillaume, fin da bambino considerato omosessuale e morbosamente legato alla madre, che decide di svelare al mondo la sua eterosessualità.
Va invece al cambogiano Rithy Panh, da sempre cantore dei drammi che la sua terra ha attraversato sotto il folle e spietato regime di Pol Pot e degli khmer rossi, il premio della sezione Un certain regard. Con L’image manquante, Panh ricorda la sua adolescenza in un Paese devastato dal male, utilizzando una commistione di fiction e documentario e sopperendo alla mancanza di immagini di found footage attraverso l’uso di statuette, con le quali ricostruisce le strazianti vicende delle vittime della dittatura.
Il Premio della Giuria è stato infine assegnato a Omar del palestinese Hany Abu-Assad, candidato all’Oscar per il miglior film straniero nel 2005 con Paradise Now. Ancora una volta Abu-Assad ci parla della difficile situazione del suo Paese attraverso la storia di Omar, un giovane diviso tra i sentimenti per la ragazza amata e il desiderio di combattere contro i soprusi degli israeliani.