Presentato fuori concorso al 25° Festival di Cannes, Frenzy è il penultimo film del maestro del brivido sir Alfred Hitchcock (1899-1980) che, dopo più di vent’anni, torna a girare nella sua amata Inghilterra con piena libertà di azione.
Un maniaco sessuale terrorizza Londra, strangolando le donne con una cravatta dopo averle violentate. Per una serie di sfortunate coincidenze, i primi sospetti cadono su un ex-aviatore della RAF, che vive di lavori saltuari e ha un debole per l'alcool. Sintesi perfetta dei temi hitchcockiani, Frenzy (letteralmente “delirio, frenesia, follia”) è oggi giustamente considerato un vero e proprio classico del thriller. False apparenze, il labile confine tra normalità e pazzia, il comportamento patologico e rituale dell’assassino, sono messi in scena con straordinario gusto per il dettaglio in una Londra brulicante trasfigurata dalla memoria del regista, dove i pub affollati e i vivaci mercati generali di Covent Garden (smantellati nel ’74) sono co-protagonisti della vicenda. Hitchcock sembra aver voluto (e potuto) finalmente rendere espliciti in questo film, gli istinti violenti, le pulsioni sessuali e la sottile vena misogina soltanto suggeriti nei suoi film precedenti, anche per motivi di censura. Perfetto nella sua miscela di humor nero, sarcasmo beffardo e thriller morboso. Importante componente gastronomica. Sequenza d’apertura da antologia, ma non è l’unica. V.M.14.
Perfetto.