“Io sono tutti gli uomini, e nessuno. Io sono dappertutto, e in nessun luogo. Io sono Darkman.”
Los Angeles. Lo scienziato Peyton Westlake (Liam Neeson) sta per sintetizzare un nuovo tipo di pelle artificiale; coinvolto suo malgrado nelle indagini della fidanzata, l’avvocato Julie Hastings (Frances McDormand), entra nel mirino di una banda di malavitosi che fa esplodere il suo laboratorio. Completamente sfigurato e in cerca di vendetta, Westlake userà la sua scoperta per eliminare i nemici uno ad uno.
Diretto da Sam Raimi, Darkman è un esplosivo horror che testimonia in pieno la passione del regista per la contaminazione dei generi, già ampiamente dimostrata nelle precedenti opere (vedi la saga di Evil Dead); l’azione non pregiudica però una efficace analisi sul dolore (fisico e spirituale) e sui sentimenti perduti. Abbondante cinefilia e attori notevoli (Neeson e la McDormand sono perfetti nei panni dei protagonisti). Musiche di Danny Elfman. Una curiosità: nella scena finale, Westlake ha le sembianze di Bruce Campbell, attore feticcio e grande amico di Raimi. Due sequel (Darkman II: il ritorno di Durant e Darkman III: Darkman, morirai) usciti solo per il circuito homevideo.
Da vedere.