Presentato fuori concorso al 42º Festival di Cannes, New York Stories è costituito da un trittico di episodi, diretti da tre maestri del cinema contemporaneo statunitense. Il tema comune che lega le storie è la forza dei sentimenti, declinata con grazia, sensibilità e umorismo corrosivo.
Nell’episodio di Scorsese, il famoso pittore Lionel Dobie (Nick Nolte) non riesce a trovare l'ispirazione se non accanto alla sua ex-amante e apprendista Paulette (Rosanna Arquette) che, benché insicura e affascinata dal carisma del pittore, ormai lo respinge; in un clima suggestivo e incantato, Coppola firma una favola moderna in cui mette in scena la vita privilegiata dei figli di una famiglia ricca e famosa; Woody Allen conclude la pellicola con la storia di un avvocato (lo stesso Allen) ossessionato dall’ingombrante figura materna, che lo “perseguita” anche dall’Aldilà. In una New York vera e propria co-protagonista, fotografata rispettivamente da Néstor Almendros, Vittorio Storaro e Sven Nykvist, i tre registi hanno dipinto un affresco metropolitano scisso eppure coeso, percorso dal fil rouge di un’autentica forza vitale. Tolto l’episodio di Coppola, troppo patinato, gli altri due lasciano il segno. Scorsese, sulle note dell’indimenticabile A Whiter Shade of Pale dei Procol Harum, ha trovato l’ispirazione dei tempi migliori, realizzando un piccolo gioiello sulla potenza dell’atto creativo, profondamente legato ai sentimenti dell’autore; Allen, in una vicenda che è un compendio del suo umorismo surreale, si confronta con un esilarante complesso edipico.
Affascinante e divertente.