- -Ti piace il risotto alle erbette?
- -Come ha detto, scusi..?
- -Il-ri-sot-to-con-le-er-bet-te!
- -E’-il-mio-piat-to-pre-fe-ri-to!
- -Benvenuto tra noi!
Il trionfo del trash, elevato a sublime. Un film brutto, ma davvero brutto, così brutto da essere riuscito a diventare cult. Diretto da Damiano Damiani (cosa facesse sul set, tutti se lo chiesero, chiedono e chiederanno: sicuramente non il regista) ed interpretato dagli impagabili Alberto Tomba (“NOOOOOOOOOOOOO!!!!! NOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!! NOOOOOOOOOOOOOO!!!! NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!”) e Michelle Hunziker (“Faaaaameeeeee!!!!! Fameeeeeeeeeee!!!! FAAAAAAAAAMEEEEEEEEEEE!!!!!”; mammamiacheddolore), Alex l’ariete “narra” le disavventure del carabiniere Alex, incaricato di fare da scorta alla giovane e amabile Antavleva (e infatti il padre voleva un figlio maschio), testimone di un omicidio. Che dire? Tra cinefilia imbarazzante (omaggi ad Ėjzenštejn, nientemeno), interpretazioni penose (memorabile la dizione di Tomba) e dialoghi sugosi (“Avevo il giubbotto [o “zubbotto”], me lo son tolto, andavo a fondo se no, affogavo!”), il risultato è di quelli che restano scolpiti nella memoria. Una demenzialità maldestra e imperante che ha il pregio di far davvero ridere.
(S)cult.