“Non voglio avere bisogno di te perché non posso averti”. Tratto dall'omonimo romanzo di Robert James Waller, il film, insieme a Gli spietati (1992) e Un mondo perfetto (1993), costituisce il trittico di capolavori assoluti girati da Clint Eastwood negli anni ’90.
Iowa, 1965: Robert (Clint Eastood), fotografo di mezza età in cerca di ponti coperti da immortalare per il National Geographic, incontra casualmente Francesca (Meryl Streep), umile casalinga dedita alla famiglia che si gode qualche giorno di libertà avendo marito e figli lontani per lavoro. La più bella storia d’amore che si sia vista negli ultimi decenni rappresenta uno dei punti più alti raggiunti da Eastwood, in cui all’ineccepibile classicismo formale si accompagna una vicenda malinconica, struggente e straziante che ha il pregio non accostarsi mai agli usurati cliché di genere. Le pulsioni dei protagonisti, suggerite con sfumature ricche di dettagli, compongono un’elegia dei sentimenti pura e cristallina, capace di immergere lo spettatore in un’atmosfera carica di suggestioni di devastante emotività. L’incontro di due esistenze, condannate ad amarsi e perdersi nel giro di pochi giorni, grazie alla sensibilità di Eastwood, diventa una storia di Amore universale, in cui la routine quotidiana assume un carattere eccezionale e i piccoli gesti di tutti i giorni diventano indimenticabili ricordi scolpiti nella memoria. Il realismo e la verosimiglianza della vicenda, grazie alle superbe prove degli interpreti, raggiunge vette inarrivabili. Tra le tante sequenze memorabili, è da citare lo straordinario sottofinale sotto la pioggia, in cui è impossibile non commuoversi.
Indimenticabile.