Diretto da Jacques Tourneur, che nei primi anni ‘40 girò altri due classici del genere horror, Ho camminato con uno zombie e L’uomo leopardo, e prodotto da Val Lewton per la RKO, Il bacio della pantera è un piccolo gioiello che negli anni si è guadagnato la fama di cult grazie alle atmosfere suggestive e alla torbida sensualità del soggetto.
Irena (Simone Simon), di origine slava e discendente da una setta di adoratori di animali, è sposata con l’americano Oliver (Kent Smith) che inizia a notare alcune stranezze: scoprirà che la donna, a causa di un’antica maledizione, si trasforma in una pantera. Narrativamente esplosivo (soprattutto per l’epoca) e visivamente affascinante ai limiti dell’ipnotico, il film trova la sua forza nel suggerire l’orrore narrato più che mostrarlo (non a caso, la trasformazione di Irena è soltanto accennata), metaforizzando la minaccia straniera alla solida razionalità americana. La splendida fotografia di Nicholas Musuraca fa il resto, giocando sapientemente con la luce e favorendo l’identificazione con una protagonista che provoca turbamento e compassione, magnificamente interpretata dalla Simon. Remake di Paul Schrader (1982) con Nastassja Kinski.
Da non perdere.