“In un luogo dove la vita non aveva prezzo, la morte qualche volta lo aveva. Per questo comparvero i cacciatori di taglie.”
Secondo capitolo della celebre Trilogia del dollaro (seguito da Il buono, il brutto e il cattivo), Per qualche dollaro in più segna il ritorno di Sergio Leone, un anno dopo lo strepitoso successo di Per un pugno di dollari, al tanto amato genere spaghetti-western.
Un misterioso pistolero detto il Monco (Clint Eastwood) e l’ex colonnello Douglas Mortimer (Lee Van Cleef) sono sulle tracce del crudele desperado Indio (Gian Maria Volontè): le motivazioni sono assai diverse (il primo agisce per denaro, il secondo è spinto dalla sete di vendetta) e condurranno all’epica resa dei conti finale. Leone continua la sua rottura con il western classico, rivisitando personaggi e situazioni del cosiddetto “mito della frontiera” e ponendo al centro della narrazione l’iconico (anti)eroe Eastwood, personaggio taciturno e solitario che ha fatto scuola. Meno riuscito rispetto ad altri film del regista romano, risulta comunque notevole per le ambientazioni aride e desolate, perfettamente il linea con la vicenda, e per un memorabile Lee Van Cleef, che ritornerà nei panni del “cattivo” Sentenza. Un allucinato e inquietante (nulla di strano) Klaus Kinski è Wild il gobbo. Sceneggiatura di Leone, Luciano Vincenzoni e Sergio Donati, musiche di Ennio Morricone.
Da non perdere.