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Creato il 21 dicembre 2013 da Ifilms

I wandered lonely as a cloud

That floats on high o'er vales and hills,

When all at once I saw a crowd,

A host of golden daffodils.

William Wordsworth

Edward Bloom è il Phineas T. Barnum dell’età contemporanea, dotato del potere più prezioso e raro che ci possa essere: costruire lo straordinario a partire dall’ordinario. Come il noto impresario circense, Bloom (di Joyciana memoria) prende la banalità brutta e sporca del nostro quotidiano e la rilegge, la reinventa, aggiunge e sottrae, cesella, affina, esagera: modella senza sforzi la superficie piatta in favola arzigogolata.

Barnum prendeva una scimmia impagliata, le cuciva la coda di un grosso pesce ed ecco a voi la Sirenetta, con cui incantava generazioni di spettatori ingenui, che volevano scioccamente solo sognare.

Un nano era trasformato in un bambino prodigio, due fratelli macrocefali nei mitici bambini aztechi, il pinhead William Henry Johnson nel selvaggio primitivo, anello di congiunzione tra l’uomo e la scimmia.

Così Edward Bloom prende un povero disgraziato affetto da deformazioni ossee e lo fa diventare un vero gigante mangiauomini, ma dal cuore d’oro. Una triste fanciulla, innamorata di lui senza speranze, diventa una potente strega capace di vaticinare il futuro. Le gemelle Ping e Jing diventano siamesi, l’impresario del circo un licantropo.

C’è il trucco, c’è l’inganno. Humbug, lo chiamano nel mondo dello spettacolo. Ma, a differenza di Barnum, Bloom non vuole guadagnare soldi con le sue piccole truffe. Non vuole spennare quei polli imbambolati degli spettatori. Il suo, al contrario, è il lavoro più nobile che sia mai esistito: Edward Bloom, con le sue storie, vuole solo regalare a chi lo ascolta un sogno. Vuole aprire un varco nella muraglia infinita della quotidianità, dove domani è uguale a oggi, è uguale a ieri, e offrire un panorama più vasto. Vuole aiutare l’homus contemporaneus oppresso dalla routine, schiacciato dal reale, imbrigliato dagli affetti, dagli schemi sociali, a guardare oltre, per una boccata di aria fresca, pura, innocente.

Vuole raccontarci che il vero amore esiste davvero: quando lo incontreremo il tempo si congelerà e capiremo che proprio lì davanti a noi c’è la persona con cui trascorreremo il resto della nostra vita.

Vuole insegnarci a non fermarci, a non accontentarci, a percorrere sempre la via più minacciosa e apparentemente piena di pericoli: perché il gusto della scoperta è inimitabile, perché per vivere davvero non ci resta che correre incontro al mondo che ci circonda, molto più stupefacente di quanto ci saremmo aspettati.

Edward Bloom costruisce prodigi per noi, per aiutarci a rimanere vivi, aiutando così anche se stesso, raccontandosi la bugia più grande e tremenda, che prima o poi quasi a tutti tocca ripetersi: anche se la sua vita è arrivata alla fine, è stata abbastanza intensa da poter finire serenamente. 


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