Nonostante questa consapevolezza ha però del grottesco la cortina di omertà calata sulla protesta del movimento dei Forconi e di una composita serie di organizzazioni di autotrasportatori, pescatori, imprenditori agricoli e altre ancora, che da questa notte sembra stiano paralizzando parte del traffico della Sicilia, con l’intendimento di protrarre l’agitazione per almeno cinque giorni, per denunciare l’insostenibilità delle politiche economiche e finanziarie messe in atto e progettate dal governo Monti e più in generale lo stato di profonda prostrazione in cui stanno venendo a trovarsi un numero sempre maggiore di cittadini.
Scrivere “sembra” purtroppo è un esercizio che fa male….
perché la parola trasuda pressapochismo e scarsa professionalità, ma non potrebbe essere altrimenti, dal momento che le uniche notizie relative a quanto sta accadendo in Sicilia sono reperibili sui social network e su qualche blog giornalistico locale. Dove si parla di code agli svincoli delle principali arterie viarie siciliane e di cortei di protesta in alcune città, questo ad esempio è il video amatoriale di un corteo svoltosi a Gela. E queste in fondo all'articolo sono le dichiarazioni della signora Concetta, fattasi interprete di un accorato appello su facebook.
I media mainstream in queste stesse ore tacciono, reputando (e lasciando intendere) che in Sicilia non stia accadendo nulla che meriti attenzione, tutto tranquillo e nessun problema.Davvero la protesta in questione è una vicenda d’importanza ed incidenza così minimale da non meritare neppure un servizietto di 50 secondi, di quelli che comunemente vengono dedicati perfino al nuovo tatuaggio sfoggiato dal vip di turno?Oppure anche una piccola scintilla, in quest’Italia che per ordine di partiti e sindacati sta strisciando silenziosa ai piedi dell’usuraio, fa così paura da indurre la necessità di censurarla sul nascere, per non correre il rischio che qualche italiano ritrovi la dignità?
Forse lo sapremo fra poche ore o forse non lo sapremo mai, comunque se qualcuno è in grado di ragguagliarci in merito a quanto sta accadendo ed accadrà, si consideri il benvenuto. Se i giornalisti ormai hanno disertato, non resta altra speranza, se non quella che pochi volenterosi ne prendano il posto, con la speranza che essi possano raccontare almeno qualche scampolo di verità.
Fonte: IL CORROSIVO di marco cedolin