Non voglio e non posso esaurire l'argomento anche perché in tre mesi é difficile arrivare a delle conclusioni su un'intera cultura.
Mi piace però descrivere (in modo simpatico) le mie impressioni di questo periodo su questa gente che mi ha ospitato.
I francesi che ho incontrato sono spesso molto accoglienti. Certo c'è anche il francese molto acido e anche quello che se-non-capisci-il-francese-ti-attacchi, ma molto meno di come un italiano normalmente si aspetta.
I francesi amano molto salutarti, ti accolgono, ti dicono bonjour con calore (ma se lo dici una seconda volta sei fritto perché vuol dire che ti sei dimenticato che l'avevi già salutato) ti chiedono sempre come stai e ti augurano bon courage! per il tuo lavoro. Sono molto gentili sebbene certe volte questo modo di fare può rimanere anche un po' formale.
Forse non é vero che hanno perso tutto il bon ton di una volta?
I francesi amano molto scherzare, continuamente. Fanno molte battute.
Hanno una lingua il cui suono è molto delicato ma in realtà in gergo usano molto facilmente espressioni più sportive, tra cui la più comune é "je m'en fous j(io me ne fotto)". Non mancano le parolacce: "putain", "merde".
I francesi chiedono sempre le scuse (excusez-moi!) quando ad esempio devo uscire dalla métro ma quando entrano spingono e basta.
I francesi quando vanno a cena non dividono "alla romana", preferiscono pagare ciascuno il suo, anche a costo di fare la fila davanti alla cassa anche dividendo il costo di una bottiglia.
I francesi amano mangiare ma non più di tanto i loro piatti tipici. I francesi amano mangiare spesso dal cinese e dal giapponese. Dev'essere che anche loro si stufano di crepes e di quiche lorraine. Credono di sapere cucinare la pasta italiana ma non sanno cos'è un'amatriciana.
I francesi non hanno molto gusto nel vestire, l'ho già ribadito altre volte. I francesi amano mettersi occhiali di forme stravaganti. Anche le belle ragazze si abbruttiscono portando enormi occhiali vintage.
I francesi adorano ascoltare la musica. Acquistano enormi cuffie ma é difficile che muovano un dito o un piede per battere il ritmo.
Sono una cultura un po' diversa dalla nostra, meno festaiola ad esempio (é difficile trovare la tavolata di amici per una pizzata in locale) ma non per questo non interessante e con i suoi lati positivi. Crede molto nel proprio lavoro e crede molto nel lavoro del singolo. E per questo li ringrazio.