Per la neve erano stato chiesti 2,7 miliardi. Tanto che il commissario europeo per le politiche regionali, Johannes Han, quando si è ripreso dallo stupore ha commentato: "per fortuna che la neve si scioglie".
Sul suo tavolo era arrivato un dossier di 800 pagine vidimato dalla Protezione civile, e quindi con l'imprimatur del governo, in cui accanto alle aree che effettivamente si ritrovarono affogate nella neve e quindi al collasso cercavano un posto in paradiso anche Abruzzo (240 milioni richiesti), Molise (164), Lazio (268), Campania (58 ), Calabria (17 ), Basilicata (92 ), Puglia (43 ).
Non sono andate per il sottile neppure le tre regioni davvero colpite: le Marche hanno chiesto 985 milioni, l'Emilia-Romagna 473, l'Umbria 357. La Toscana, umilmente, si è fermata a34. Inpratica è stata proposta la fotografia di un'Italia annientata quasi interamente da una nevicata.
Commenta il presidente della Provincia di Rimini, Stefano Vitali: "È uno scandalo, una schifezza. Questi sono i momenti in cui mi vergogno di essere italiano. L'Ue non dice bugie, è il sistema Italia che ha toppato clamorosamente. Hanno fatto richiesta tutti, sia chi ha subito danni enormi sia territori dove la neve non si e' quasi vista. È una grande presa in giro".
Il presidente della Provincia ha un diavolo per capello e minaccia di portare in tribunale anche i presidenti delle Regioni italiane: "Stiamo valutando con l'ufficio legale, se ci sono gli estremi faremo certamente causa, l'azione non sarà verso l'Unione europea, ma verso chi ha creato le condizioni che hanno portato a negare i contributi".
Vitali ha chiesto aiuto al suo collega presidente della Provincia di Forlì-Cesena, Massimo Bulbi, e al presidente della Regione, Vasco Errani. Ne è nata una dichiarazione comune: "Chi come noi ha agito con scrupolosità e seguendo nel dettaglio le direttive comunitarie si trova oggi non solo senza parole, ma anche senza risorse. Da soli siamo riusciti ad uscire dall'emergenza, senza i fondi attesi dalla commissione europea non siamo però più in grado di continuare".
Ma Errani è contestato dalla Leganord. "Doppiamente beffati i sindaci romagnoli, nessun aiuto dall'Unione Europea e smarcamento istituzionale da parte del presidente Vasco Errani - dice il segretario del Carroccio di Forlì-Cesena, Jacopo Morrone. -Errani temporeggia, non vorremmo disattendesse le promesse fatte e lasciasse in braghe di tela gli amministratori locali, costretti a fare i conti con strade dissestate, danni a strutture pubbliche, plessi scolastici ed edifici ancora da risanare. Dall'alto del ruolo di presidente della Conferenza Stato-Regioni egli sembrerebbe reo di non aver monitorato le richieste di risarcimento danni, mettendo piuttosto in un unico calderone i conti disastrati di Regioni seriamente colpite dalla bufera invernale e quelli abusivi e farlocchi di regioni del Sud-Italia appena imbiancate".
Per uscire dall'impasse, Vasco Errani chiama in causa l'amico Mario Monti: "In mancanza dei fondi comunitari -dice- chiediamo sia il governo italiano a farsi carico del rimborso delle risorse già anticipate dalle amministrazioni per i danni prodotti dall'emergenza neve. Senza questa copertura non saremo più in grado di intervenire in alcun modo, né per completare i tanti interventi iniziati, né tanto meno per prevenire nuove emergenze".
Uno degli epicentri della maxi-nevicata fu Cesena e il sindaco Paolo Lucchi si sfoga: "questa decisione dell'Unione europea temo proprio dipenda dal fatto che per quell'evento straordinario hanno fatto richiesta di aiuto ben 11 regioni italiane (non conosco le reali condizioni di tutte, ma mi sembrano davvero tante) e che qualcuna di esse, con poca serietà, abbia presentato conti sovradimensionati".
Finora i Comuni davvero colpiti non hanno ricevuto quasi nulla e rischiano il default. Senza l'aiuto Ue difficilmente nelle loro casse arriveranno più di 70 mila euro. "Solo tante promesse, anche sui nove milioni attesi dal governo- aggiunge Vitali. -Mi chiedo: se dovesse ripetersi un disastro del genere, come potranno i Comuni prendersi la responsabilità di affrontarlo".
Per una volta Pd e Lega sono sulla stessa barricata e chiedono che i risarcimenti arrivino, anche se c'è difformità nel giudicare le colpe. Dice il segretario del Pd forlivese, Marco Di Maio: "A causa delle richieste di risarcimento troppo ingenti arrivate anche da Regioni colpite marginalmente dalla neve saltano gli aiuti dell'Unione europea, paghiamo un prezzo salato per un Paese in cui si cerca sempre di ottenere qualcosa attraverso la furbizia, lo stratagemma, l'aggiramento delle regole".
Gli fa eco Paolo Ricci, vicesindaco leghista di Sant'Agata Feltria: "La nostra zona è stata una delle più colpite dalle nevicate di inizio anno e ancora non abbiamo ricevuto un centesimo per i danni subiti, nemmeno i contributi promessi a più riprese dal governatore Errani. Ogni giorno chi è intervenuto d'urgenza per evitare morti e incidenti, viene a bussare alla porta dei Comuni per avere quanto dovuto, o almeno ci prova, visto che di soldi non ne abbiamo proprio. Soldi che ci spetterebbero di diritto, che abbiamo richiesto nei tempi e nei modi giusti non falsando il conteggio dei danni e delle spese sostenute, qui c'erano4 metridi neve, non due dita. Hanno sbagliato le Regioni a formulare una richiesta illegittima e/o il governo a certificarla ?".