E a un certo punto i ragazzi che vogliono fare la band vanno da un tipo che fa documenti finti e intorno a lui ci sono altre persone che aspettano e parlano di andare in Europa e c’è una donna che parla dice che vuole andare a Parigi, e parla del Louvre, però è cieca, e sembra che sia il suo paese a renderla cieca che quando andrà a Parigi lei ci vedrà benissimo, c’è da scommetterci.
E nel film ci sono dei poliziotti e le loro facce non le vediamo mai, sentiamo solo le loro voci, sono come fantasmi, e le voci che sentiamo sono voci che gridano, anche quando fanno delle concessioni, gridano, che ci vuole anche esperienza a gridare con professionalità.
E in questi giorni capita di essere in pena per il proprio paese con le cose che capita di leggere, e si può avere la tentazione forte di cedere al ridicolo, di sprofondarci, e invece no, è verso il tragico che bisogna andare, puntarci dritto, vedere film come questo, che è un film allegro che ha un finale così doloroso e pulito insieme, da farti pensare che non ce lo meriteremo mai, noi, un finale così, e pensare a questo con rassegnazione, e con vergogna.