La fotografia architettonica (o fotografia d’architettura) è quella branca della fotografia che mostra come si presenta un edificio nel suo insieme e nel suo contesto, sia urbano sia extraurbano, mettendone in risalto la bellezza e le fasi che l’architetto ha dovuto affrontare durante la progettazione e la successiva costruzione. I fotografi che lavorano all’interno di riviste o di siti di architetti o che si occupano di architettura, fanno letteralmente a gara per creare le composizioni più belle, ma come nella fotografia urbana, anche nella fotografia architettonica è meglio usare uno stile puro e semplice.
Fotografia architettonica: fate attenzione ai dettagli
Benché lo stile della fotografia architettonica sia molto diretto e privo di fronzoli, presenta molte insidie che bisogna conoscere bene se si vogliono ottenere dei buoni risultati. Innanzitutto, se volete iniziare un primo approccio con la fotografia architettonica, non partite con la prima struttura complessa che incontrate sulla strada, ma cominciate a fotografare solo gli edifici che conoscete bene e i loro migliori punti di vista. Dovrete inoltre sapere anche come filtra la luce accanto a quell’edificio durante l’arco di una giornata.
Prestate un occhio di riguardo alla luce
La prima regola che bisogna seguire in modo scrupoloso nella fotografia architettonica è: prestare un occhio di riguardo alla luce. Un’illuminazione frontale tende ad appiattire molto la struttura, mentre quella laterale esalta maggiormente i dettagli e le conferisce anche un lieve effetto 3D. Controllate sempre anche le previsioni del tempo, perché la luce diretta o quella che passa attraverso le nuvole può dare degli effetti differenti all’edificio.
Cambiate spesso gli obiettivi
Un obiettivo quadrangolo risulta la scelta migliore per fotografare un edificio nella sua interezza (date un occhio anche alla guida su come fotografare gli esterni di un immobile, oppure solo un elemento architettonico, ma per contro può creare delle distorsioni molto fastidiose e che sono difficili da correggere in fase di post-produzione e di editing. Invece il teleobiettivo, nonostante dia un effetto migliore, tende ad appiattire la prospettiva, mentre il quadrangolo la esagera. Divertitevi a fotografare lo stesso edificio con entrambi gli obiettivi, per scoprirne di volta in volta degli aspetti diversi.
Date il giusto valore ai dettagli
Munitevi di un teleobiettivo, o di un 70mm x 210mm (ottimi entrambi per fotografare i dettagli che sono più vicini a voi, come le decorazioni della porta di una chiesa), poi partite alla ricerca dei dettagli di un edificio per metterli a confronto con le altre parti della struttura. Fate attenzione anche alle porte d’ingresso, alle serrature, alle decorazioni, ai tetti e a tutti quei dettagli che l’architetto ha messo in quell’edificio e che non sono visibili ad occhio nudo.
Prendetevela con calma
La fotografia architettonica è una disciplina lenta e che va ponderata con attenzione. Prima che riusciate ad ottenere lo scatto che vi soddisfa, potrebbero essere necessarie più visite allo stesso edificio. Prendetevi anche qualche minuto di tempo per controllare l’inquadratura e per decidere se quell’elemento può essere utile alla composizione oppure meno della vostra immagine.
Fotografia architettonica: i contrasti
La conflittualità tra gli elementi e il contrasto fanno parte di tutte quelle fotografie architettoniche che si sono dimostrate vincenti. Provate a mettere un elemento curvo in un’immagine che ha linee dritte, oppure il contrario, o tentate di rompere la perfezione di una fotografia architettonica o a mettere con la post-produzione colori accesi in un contesto dai toni spenti o grigi. Anche il cielo, a volte, può fare da contrappunto: se avete già sufficiente dimestichezza con il vostro apparecchio, provate a fotografare un edificio al tramonto, quando la struttura è immersa nell’oscurità e il cielo si tinge di un colore rosso fuoco.
Fotografia architettonica: le fotografie notturne
Nella fotografia architettonica, come in quella urbana, i risultati migliori si ottengono nelle ore notturne. Di notte gli edifici assumono una personalità molto diversa: la direzione, il colore, lo stesso carattere della luce cambiano insieme al contesto che circonda la struttura. Per avere una qualità migliore, usate un tempo di esposizione lungo e un cavalletto. I trenta minuti che precedono e seguono il calare del sole sono i momenti migliori dove fare fotografie.
L’uso del bianco e nero e del colore nella fotografia architettonica
Quando si giunge alla fase di post-produzione, la scelta del colore piuttosto che del bianco e nero può avere effetti diversi sull’immagine di un edificio. Il monocromatico enfatizza le linee e le forme di una struttura, mentre il colore può essere usato nei casi in cui si desidera inquadrare l’edificio nel suo contesto e con attorno le persone che si muovono, per dare un effetto più vivido e meno vintage.
Cercate sempre dei punti nuovi
Ci sono edifici che sono stati fotografi milioni di volte, come ad esempio il Duomo di Milano, quindi non fatevi problemi a cercare degli angoli nei dintorni dell’edificio oppure dei punti di osservazione che in un primo momento possono apparire scontati, ma che danno quel tocco in più alla vostra composizione. Esplorate ogni possibilità, usando ottiche differenti, oppure nuovi tagli nell’inquadratura o lo spazio in negativo.
Esercizio pratico: fotografate un edificio della vostra città
Scegliete un edificio che conoscete bene e che si trovi nella vostra città, poi iniziate a fotografarlo sull’arco di una giornata per vedere come cambia a seconda della luce. Un consiglio: se volete sperimentare in tutta tranquillità la fotografia architettonica, privilegiate quelle strutture che non siano mete di turismo o che non siano elementi sensibili (come scuole e ospedali). Evitate di fotografare anche edifici come la sede della polizia, gli uffici giuridici, la caserma, il municipio oppure sedi che racchiudono basi militari o che in un qualche modo vi siano legate.
Esempi di edifici che si possono fotografare senza chiedere nessun tipo di permesso, sono ad esempio la casa, un condominio, un museo, oppure una chiesa sconosciuta ma affascinante. Se la struttura della vostra casa o di un condominio vi può mostrare i dettagli come il tetto, le serrature, il tipo di porta scelto per quella struttura, una chiesa, anche piccola, offre infinite possibilità al fotografo che decide di praticare la fotografia architettonica, soprattutto perché presenta più decori all’esterno e più dettagli.
L'articolo I generi fotografici: fotografia architettonica è stato pubblicato su Fotografare in Digitale.