Da quando ho memoria di studentessa ho studiato ed ho sentito la storia abominevole dei campi di concentramento degli ebrei, libri, film trattano di questo. Ieri tutti i mezzi di comunicazione hanno trattato delle foibe, ma quanti altri genocidi ci sono stati e di tutti questi spesso se ne parla o molto poco o niente del tutto.
Le giornate del ricordo devono riguardare tutti perché ogni vita ha lo stesso valore, e ogni atto violento ha la stessa importanza.
Durante il grande conflitto non solo i tedeschi usarono i campi di lavoro e di sterminio. Purtroppo anche noi italiani ci siamo avvalsi di questi luoghi.
Ma sin dalle epoche antiche atti del genere sono presenti.
Mio malgrado ho deciso di dedicare un angolo del blog a questo argomento perché presentandoli in un resoconto ad ampio spettro posso comprendere meglio fin dove l'uomo può arrivare.
Non è per spirito macabro ma anche questi risvolti devono essere trattati se veramente vogliamo capire la nostre azioni per cercare di intraprendere una nuova strada.
Per genocidio si intende, secondo la definizione adottata dall'ONU, tutti quegli atti di violenza perpetrati per distruggere, parzialmente o totalmente, un gruppo di persone di una determinata nazione, di uno specifico gruppo etnico o religioso.Vengono inseriti nel genocidio anche la sottomissione di una popolazione quando comporta la scomparsa fisica, culturale, totale o parziale.
Questi atti sono crimini e sono entrati sia nel diritto internazionale sia in quello specifico di molti Stati.Il genocidio è un comportamento vigliacco, atroce, orribile, il peggiore che l'uomo può compiere verso i suoi simili ed è per tale motivo che viene considerato dalla giurisprudenza internazionale come un crimine contro l'umanità.
Il termine genocidio venne coniato nel 1944 da un giurista polacco di origine ebraica, Raphael Lemkin, studioso ed esperto del genocidio armeno. Nel 1946 l'Assemblea generale delle Nazioni Unite riconobbe il crimine di genocidio come atto inteso a negare il diritto alla vita di gruppi di individui, appartenenti a religioni, etnie, indirizzi politici differenti. Per quanto riguarda l'aspetto politico inizialmente l'Unione Sovietica tentò di non far comprendere questo punto.
Nel 1948, il 9 dicembre, venne adottata la Convenzione per la prevenzione e la repressione del delitto di genocidio e definisce genocidio tutti quegli atti compiuti per effettuare la distruzione, in parte o in toto, di un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso: entrano perciò dentro le seguenti azioni:
Uccidere membri di un gruppo;Causare seri danni fisici o mentali a membri del gruppo;Influenzare deliberatamente le condizioni di vita del gruppo con scopi di distruzione del gruppo;Imporre misure tese a prevenire le nascite in un gruppo;Trasferire forzatamente bambini del gruppo in un altro.
Purtroppo questo modo di definire il genocidio ha creato delle disparità perciò non tutti gli atti criminali sono rientrati nel genocidio.Sembra assurdo ma, ad esempio, nel conflitto tra Hutu e Tutsi, l'uccisione di quest'ultimi è stata considerata genocidio, ma non quello compiuto contro gli Hutu.Anche per quanto riguarda l'Unione Sovietica dopo lo sterminio ucraino del 1932-33 (Holodomor, la carestia dolosa che colpì l'Ucraina negli anni trenta e che causò la morte di milioni di persone. Inflissero la morte per fame. Il giorno del ricordo ucraino è il quarto sabato di novembre per maggiori dettagliati HOLODOMOR; il genocidio ucraino) i successivi atti criminali compiuti per motivi economici o sociali non rientrarono nei crimini contro l'umanità.Alcuni, però, considerano questi atti genocidio perché rientrano nei parametri sopra elencati.
Quando iniziarono i primi genocidi?
Il nuovo mondo venne scoperto nel 1492 ecco possiamo dire che da questo punto in poi veri e propri atti di sterminio vennero compiuti contro una intera popolazione.