I giardini secenteschi di Valsanzibio

Da Leragazze

Sulla statale che da Torreglia ti porta ad Arquà Petrarca, a sud di Padova, ti appare all’improvviso alla tua destra: una porta maestosa con uno stagno davanti che arriva fino al ciglio della strada. Sembra la facciata di una villa, ma scendendo e guardando meglio ti rendi conto che si tratta di un portale che introduce a villa Barbarigo e in particolare ai suoi magnifici, inattesi giardini secenteschi.

In uno spazio di 15 ettari, fra innumerevoli alberi e arbusti, sono collocate 70 statue, in buona parte realizzate da Enrico Merengo, altrettante sculture minori, architetture, ruscelli, cascate, fontane, laghetti, scherzi d’acqua e peschiere. Tutto questo fu concepito e attuato per simboleggiare il cammino dell’uomo verso la propria Perfettibilità e Salvazione.

La villa, che si trova al termine del percorso, venne costruita su commissione del nobile veneziano Francesco Zuane Barbarigo ed era un tempo raggiungibile tramite canali anche da Venezia. Il figlio Gregorio, cardinale e futuro santo, ispirò la simbologia del progetto dovuto all’architetto e fontaniere pontificio Luigi Bernini.

Ancora oggi i giardini si presentano integri e con i sistemi idraulici in perfetta efficienza; recentemente hanno vinto il premio internazionale “Il più bel giardino d’Europa”.

Ora può iniziare la visita virtuale.

 Clicca per vedere la presentazione.



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