I giochi con cui sono cresciuto

Da Cannibal Kid
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Il format delle Top 10 sulla crescita (copyright esclusivo di Pensieri ©annibali) aggiunge oggi una nuova puntata, dopo quelle dedicate ai:
Dischi con cui sono cresciuto Programmi tv con cui sono cresciuto Film con cui sono cresciuto Canzoni con cui sono cresciuto Letture con cui sono cresciuto
Il nuovo appuntamento ha come protagonisti, a partire da un’idea suggerita da AlmaCattleya, i Giochi con cui sono cresciuto. Ebbene sì! Decidete voi se la serie di Top 10 sulla crescita è ormai arrivata alla frutta o meno. Il prossimo capitolo a questo punto a cosa sarà dedicato, alle pappine che mangiavo da bambino?
Se volete offrire il vostro personale contributo a questa sempre più delirante serie di post, potete farlo sui vostri blog, social network oppure tra i commenti al post. Ma prima, gustatevi i miei magnifici 10 games.

10. Nascondino Il classico dei classici. Per giocarci non servono console, joypad, connessioni wireless, installazione di app, uno SmartPhone, uno StupidPhone o altro. Basta solo un po’ di spazio e un po’ di fantasia. Ah, i cari vecchi passatempi di una volta! E ancora oggi ci gioco con i miei nipoti, divertendomi come un bimbominkia spensierato.

9. He-Man Proprio così. Non solo il mio blogger rivale MrJamesFord è cresciuto con dei miti trash action anni ’80, ma in piccola parte pure il piccolo me. Anche se io lo dico con una notevole vergogna. Tra i miei giochi preferiti di quando ero un bambinetto, oltre a far correre gare immaginarie alle mie macchinine, facevo combattere tra loro i pupazzi della linea Masters of the Universe. Ovviamente già allora mi schieravo dalla parte dei cattivoni, capitanati da Skeletor, però volevo bene pure al mio He-Man esplosivo. Esplosivo nel senso che gli mettevo delle cariche dinamitarde, e faceva il botto. Un gioco pericolosissimo che oggi, nell’epoca del politically correct imperante in cui viviamo, sarebbe ritirato immediatamente dal mercato.

8. Brivido Il primo gioco da tavola presente in questa lista è Brivido, un piccolo cult anni ’80 che mi metteva davvero i brividi. Con un po’ di immaginazione, sembrava di essere protagonisti di un film horror. Paura!

7. Videogame portatili Tiger Oltre alle console, dal Nintendo alla Playstation (che avevo), e dall’Atari al Sega (che non ho mai avuto), gli altri videogame con cui mi trastullavo da bambino erano quelli portatili della Tiger. Io e mia sorella ne avevamo un sacco, da Mega Man a Double Dragon, da Gauntlet a Castlevania. E costavano parecchio. Adesso sembrano giusto delle cose da primitivi con una grafica da denuncia, ma all’epoca erano troppo fighi.

6. Tango e Super Tele Le partite al campetto di calcio a volte si disputavano con il pallone di cuoio, nelle occasioni speciali, altre più semplicemente con il Tango o il Super Tele o quelle altre robe talmente leggere che, dopo 2 minuti di partita al massimo, volavano fuori dallo “stadio” e finivano in casa di qualcuno, tra bestemmie e imprecazioni varie. E poi c’erano le risse, gli insulti, i “con te non gioco più”, le alleanze e le amicizie che si creavano e si distruggevano nel giro di un rigore o di un gol assegnato o non assegnato. Quanti lieti ricordi!

5. Hotel e Monopoli Il Monopoli è storico, ci abbiamo giocato tutti. In qualunque epoca voi siate cresciuti, o stiate ancora crescendo, è un classico intramontabile. Io però preferivo Hotel, la sua versione yuppie e tipicamente anni Ottanta.

4. Grand Theft Auto Grand Theft Auto ha segnato una rivoluzione nel mondo dei videogame. Altroché passatempo per bambini, con GTA sono diventati dei film per adulti. Dico film perché le missioni del gioco sono al livello delle sceneggiature di Hollywood, a volte persino superiori. I nuovi episodi con grafica super fica sono fichi, però il primo episodio uscito nel 1997, con scrausissima visuale dall’alto, conteneva al suo interno già tutte le idee fondamentali della saga. E poi le colonne sonore di questa serie: che bomba!

3. Trivial Pursuit Nonostante non abbia mai amato molto i quiz televisivi, dei quiz da tavolo sono invece sempre stato un patito. Ancora oggi! Potete sfidarmi infatti con la app QuizDuello (mi trovate con il nickname Cannibal Kid), la versione per SmartPhone di questo tipo di giochi. Il quiz più avvincente e combattuto (e anche difficile) resta comunque il caro vecchio Trivial Pursuit. Nella sezione Spettacolo sono sempre stato un fenomeno, mentre nelle altre categorie ero e sono ancora decisamente più una scarpa. Il Trivial Pursuit è poi una splendida metafora della vita: la cosa più importante è conquistare il triangolino.

2. Super Mario Bros. 3 I giochi del Nintendo meriterebbero una Top 10 a parte, ma per il momento ho deciso di scegliere un titolo solo. Il primo Super Mario Bros. era mitico, il secondo invece era un po’ una schifezza, ma il mio preferito era il 3. Nel 3 Mario si poteva trasformare in un procione e volare! Che poi i procioni non mi risulta che volino, quindi peeerché? Come ho scoperto solo ora grazie a Wikipedia, si tratta di un richiamo al Tanuki, animale del folklore giapponese. Al di là di questo, il gioco non sono mai riuscito a finirlo e ciò resterà per sempre impresso come uno dei più grandi fallimenti della mia vita.

1. ISS Pro Evolution Secondo Lars von Trier, l’umanità si divide in due gruppi: quelli che tagliano prima le unghie della mano sinistra e quelli che tagliano prima quelle della destra. La sua teoria è che chi taglia prima le unghie della mano sinistra è più spensierato, tende a godersi di più la vita perché fa prima le cose più semplici e lascia le difficoltà per ultime. Secondo me, l’umanità si divide in altri due gruppi: chi preferisce giocare a Fifa e chi preferisce ISS Pro, anche noto come International Superstar Soccer Pro Evolution o come P.E.S.. Chi gioca a Fifa, non capisce niente di videogiochi, di calcio e più in generale della vita. Chi gioca a ISS Pro invece è un essere evoluto. Poi, va beh, c’è anche una terza categoria, quella di chi non ha mai giocato a nessuno dei due, ed è la categoria di persone che probabilmente non sono cresciute sulla Terra.

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