I giochi di BRAIN TRAINING non funzionano!

Da Psychomer
Sei settimane di computer brain training portano ben pochi benefici al cervello al di là dell'incremento delle prestazioni nei compiti specifici costituenti la formazione (brain training). A sostenere questo è uno stidio on-line condotto al'interno del programma scientifico Bang Goes the Theory della BBC, che ha coinvolto più di 11.000 partecipanti.
Adrian Owen del MRC Cognition and Brain Science Unit e colleghi hanno innanzitutto misurato le prestazioni dei partecipanti ad una batteria di base liberamente utilizzabile. Sono state incluse misure di ragionamento, memoria verbale a breve termine, memoria spaziale e di apprendimento (tramite un compito verbale di memoria a lungo termine).
I partecipanti, con età media di 39 anni, sono stati suddivisi in tre gruppi. Il primo è stato sottoposto ad un brain training informatizzato di ragionamento, pianificazione e problem solving, per un minimo di dieci minuti al giorno, tre volte alla settimana, per un periodo di sei settimane. Il secondo, utilizzando lo stesso impiego di tempo, si è concentrato su una più ampia gamma di test per la memoria a breve termine, attenzione, elaborazione visuo-spaziale e matematica molto simili ai prodotti per "allenare la mente" che si trovano in commercio ( ad esempio il famosissimo Brain Training della Nintendo). Per entrambi questi due gruppi la difficoltà delle prove aumentava in linea con le plusvalenze delle prestazioni dei soggetti. Infine, il terzo gruppo, quello di controllo, nello stesso tempo utilizzato dagli altri due, si è concentrato sulla ricerca in internet delle soluzioni a quiz particolarmente difficili.
Tutti i partecipanti hanno dimostrato sensibili miglioramenti nei compiti specifici inseriti nel loro "programma di formazione", ma una ripetizione del test "generale" svolto all'inizio della ricerca, ha dimostrato che queste prestazioni non avevano causato alcun miglioramento, a livello generale, dei processi cognitivi.
Gli evanescenti benefici trasferibili ad altri contesti, derivanti dal brain training, non sono stati individuati superiori a quelli derivanti dall'utilizzo di Google per la ricerca delle risposte a test complessi, di cui ha beneficiato il gruppo di controllo.
"Questi risultati non forniscono alcuna prova di un miglioramento generalizzato della funzione cognitiva a seguito di un programma di formazione/allenamento del cervello in un ampio campione di soggetti adulti sani." Hanno detto i ricercatori.
Detto questo, alcune considerazioni sono d'obbligo: potrebbe essere che il tempo di allenamento impiegato nello studio non sia stato sufficientemente lungo per generare "benefici trasferibili" anche in altri campi?
I ricercatori lo ritengono improbabile, poichè è stato individuato un rapporto trascurabile tra il numero di sessioni d'allenamento e l'importo del beneficio trasferibile. Hanno comunque affermato che, non può essere esclusa la possibilità che un più ampio campo di formazione possa portare a risultati migliori.
I risultati dello studio sono stati condivisi e discussi nel programma Bang Goes the Theory della BBC lo scorso mercoledi (21/04). Ecco l'interessante video:

Questi risultati sono solo gli ultimi di una lunga serie a mettere in dubbio il valore dei prodotti commerciali di allenamento/formazione del cervello. Nel 2008 un'indagine dell'associazione consumatori ha evidenziato che nessun effetto di questo genere di prodotti è supportato da ricerche scientifiche, riconosciute come tali o coinvolgenti un prodotto specifico. Molti ricercatori, tra cui Adrian Owen, consigliano le seguenti pratiche per mantenere la mente sana ed allenata: dieta sana, attività fisica e attività mentalmente stimolanti come lo studio di una lingua straniera, di uno strumento musicale o le parole crociate.
E voi cosa fate per stimolare la mente?
Bibliografia
- Fonte: BPS Research Digest
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