9 novembre 2011 di Massimiliano Scordamaglia Lascia un commento
Nel deserto tutto si confonde, il tempo, le creature viventi e non, la luce e il buio, il cibo e le parole e il caldo amalgama ed unisce.
Nella confusione sovrana ogni cosa si chiarisce mentre l’ordine accresce il senso di distacco aggredendo un presente da dimenticare e soffocare nelle statistiche, nei numeri, nei dati.
La ricerca e’ estenuante ma e’ rifugio, fuga, divergenza e convergenza nel contempo, senza speranza eppure necessaria nel disagio e nell’impossibilita’ di seguire il corso voluto della propria vita.
Sokurov e’ ocra e colore alternati, scivolano uno dentro l’altro come momenti di coscienza ed incoscienza senza chiarire relazioni, corrispondenze.
Dimensione onirica e da incubo, dicotomia del porsi e dell’analizzare cio’ che accade, conferma della natura soggettiva’ della realta’ quando l’inferno puo’ essere il paradiso osservato da un’altra angolazione.
Film complicato eppure anch’esso ha due volti coi quali dialogare e serve fare la scelta dell’entrare nell’assenza di razionalita’ e come in un sogno accompagnare gli eventi oppure scavare nei recessi delle immagini ed estrarre a forza un senso compiuto che comunque esiste nelle azioni di Malyanov seppur celato dalle sue paure e portato via nella fuga. Essere estranei ad un luogo e’ in fondo essere estranei anche a se stessi e dove meglio definire il proprio allontanamento dalla realta’, dalla storia, seguire il flusso della coscienza e svelare l’anima a corpi terreni ed ultraterreni, spirito del tempo che sta per travolgere uomini e confini di nazioni, nell’Unione Sovietica ad un passo dal disfacimento.
Sokurov si confonde con la finzione del protagonista e con la realta’ politica del suo tempo e ne esce un quadro a tratti confuso, a tratti disperato ma non si perde mai la speranza che tutto prima o dopo si aggiustera’ per il meglio, buon proponimento che un futuro non troppo distante, il film e’ del 1988, veda realizzare molti desideri.
Opera complessa, aperta e disponibile a molteplici interpretazioni ma la cosa migliore da farsi e non opporre resistenza e mescolarsi con essa.