I Grandi Classici: La Tunica

Creato il 07 aprile 2012 da Postscriptum


Il 1953 è stato un anno di grandi film per il cinema americano, ma anche di grandi novità. La più importante è stata l’ introduzione del Cinemascope da parte della 20th Century Fox nel film “The Robe” , tradotto in Italia in “La Tunica”.
Infatti la Fox fu la prima a introdurre la nuova tecnica che permetteva di effettuare riprese a campo largo e una fotografia più efficace, sfruttando per tre volte in più lo schermo cinematografico. Anche se poi verranno altri tipi di tecnica di ripresa, ancora più potenti, l’ introduzione del Cinemascope segnerà un passo decisivo per lo sviluppo del Cinema poi in generale.
Dirò subito che sono di parte, nel senso che “La Tunica” è uno dei miei film preferiti e non posso che parlarne bene. Ma in realtà la critica e il pubblico, ora come allora, hanno apprezzato il film e continuano a farlo, riconoscendo l’opera come una delle migliori nel suo genere e nella storia del cinema.
“La Tunica” è diretto da Henry Koster e tratto dal romanzo “The Robe” di Lloyd C. Douglas e adattato da Phillip Dunne. Vede protagonisti Richard Burton, la splendida Jean Simmons e Victor Mature,tre dei più conosciuti attori di Hollywood.La Colonna Sonora, magistrale, è composta da Alfred Newman, direttore d’ orchestra della Fox e compositore tra i più grandi di sempre. I titoli di testa, accompagnati dal tema indimenticabile di Alfred Newman, ci introducono alla storia.
Marcello Caio Gallio (Richard Burton) è un Tribuno di Roma e figlio del senatore Gallio, che da anni combatte la crescita eccessiva dell’ Impero e che ha quasi tolto ogni potere al Senato, ed è conosciuto come abile al gioco e con le donne, più che per le sue qualità. Un giorno incontra al mercato degli schiavi Diana (Jean Simmons), favorita dell’Imperatore Tiberio e promessa sposa di Caligola, erede designato di Tiberio. I due sono amici d’ infanzia, e l’ incontro fa rinascere l’antico amore tra i due. Ma intanto arriva Caligola, intenzionato anch’ egli a comprare degli schiavi. Marcello, che non ha mai avuto buoni rapporti con lui, entra in competizione con Caligola acquistando uno schiavo greco, Demetrio(Victor Mature), e ciò scatena l’ira del principe, che fa trasferire Marcello a Gerusalemme, in Giudea, considerata da molti come la Provincia più difficile da governare per Roma. Prima di partire, Diana raggiunge Marcello promettendogli il suo amore e cercando di far revocare a Tiberio il trasferimento a Gerusalemme. L’ incontro ci viene raccontato anche in musica da Alfred Newman con il tema d’ amore di Marcello e Diana.
Marcello, accompagnato da Demetrio, arriva a Gerusalemme. E’ l’ anno 33 D.C. e la situazione in Giudea è delicata per i Romani, che devono continuare ogni giorno a fermare tentativi di ribellione del popolo ebraico. Il Centurione che accompagna Marcello gli parla inoltre della profezia che attende il popolo, quella della venuta di un Messia, mandato da Dio, che li venga a liberare dall’occupazione di Roma. E proprio mentre Marcello entra a Gerusalemme, in quel momento anche Gesù, ritenuto da molti il Salvatore, entra in città accompagnato da molte persone che tengono una palma in mano. Demetrio rimane colpito dal volto di Gesù, che sembra davvero chiamarlo a lui. Da notare che Gesù non viene inquadrato in primo piano ma in campo largo.
Marcello conduce una vita piena di svaghi anche a Gerusalemme, per quanto possibile. Demetrio viene però a conoscenza del fatto che i Romani cercano Gesù per arrestarlo, denunciato perché provoca sommossa, secondo i sacerdoti ebraici, che non credono o non vogliono credere sia lui il Messia. Demetrio va così subito a cercare Gesù, per metterlo in guardia, ma è troppo tardi. Incontra durante la notte un un uomo, che sembra stravolto dall’accaduto e gli racconta che è stato uno dei discepoli di Gesù a tradire e fare arrestare il Maestro. ”Qual è il tuo nome?” chiede Demetrio e l’uomo risponde “il mio nome è Giuda”. E’ proprio Giuda, l’ apostolo che tradì Gesù, che schiacciato dal peso di ciò che ha commesso, sta andando a impiccarsi, ed è emblematica la scena in cui sale delle scale e vediamo un albero sullo sfondo.
Il Governatore della Giudea, Ponzio Pilato (Richard Boone), convoca Marcello per dirgli che è stato richiamato a Capri, dall’ Imperatore Tiberio, nella sua residenza estiva. Evidentemente Diana è riuscita senza problemi a persuadere Tiberio. Ma Pilato ha anche degli ordini per Marcello prima che parta. Una crocifissione per tre criminali, come li definisce Pilato, che avverte Marcello che uno di essi è un “fanatico” e che la sua condanna è stata voluta soprattutto dai sacerdoti ebraici. Ponzio Pilato è tormentato da quella decisione, che per motivi politici non è riuscito a evitare. Anche qui vi è una scena molto significativa, in cui Pilato chiede di lavare nuovamente le mani, dimenticando che lo aveva fatto poco prima: il peso di ciò che ha fatto gli tormenta l’ anima.
La sequenza della Crocifissione è accompagnata dal tema di Alfred Newman, e imprime il giusto tono drammatico alla sofferenza di Gesù, che cade sul Golgotha e viene anche aiutato da Demetrio, che viene respinto dai soldati Romani. Quando si riprende, Gesù e i ladroni sono già sulla Croce. Demetrio arriva sulla cima della montagna, e vede Marcello e gli altri soldati che giocano a dadi. Il Centurione che accompagna Marcello prende la tunica rossa che indossava Gesù, che nel frattempo sta morendo sulla Croce, e la mette in palio. La tunica viene vinta da Marcello, che la consegna a Demetrio. Proprio in quel momento, Gesù pronuncia le sue ultime parole sulla Croce: ”Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno”. Uno squarcio apre il cielo, che nel frattempo era buio, nonostante si fosse in pieno giorno. Marcello si appoggia per un attimo alla Croce di Gesù, e il sangue di Cristo gli arriva sulle mani, provando una sensazione di sofferenza. Comincia a piovere, e durante la discesa, Marcello, scosso, chiede a Demetrio di dargli la tunica per coprirsi. Una volta indossata però, Marcello prova ancora più sofferenza: ciò che Gesù ha provato sulla Croce sembra quasi trasmesso alla tunica. Demetrio toglie la tunica a Marcello e lo lascia a terra, maledicendo lui e Roma che hanno crocifisso Gesù.
Da notare che Gesù non viene mai inquadrato in volto,quasi come se il regista voglia sì portarci dentro la Passione ma alllo stesso tempo rispettare il calvario di Cristo, e porre invece l’ attenzione sugli uomini, che mostrano il loro lato peggiore giocando ai dadi la tunica di un uomo che sta morendo.

Marcello si imbarca per Capri, ma durante il viaggio è preso dagli incubi, e vede sempre le sofferenze di Gesù mentre gli vengono conficcati i chiodi sulla Croce. Arrivato a Capri, la sua mente è malata. Diana lo accoglie e vede che Marcello è cambiato; intanto però viene chiamato da Tiberio. L’ Imperatore lo vede turbato, e insieme alle carte inviategli da Pilato, che raccontano le difficoltà della Giudea, capisce che Marcello ha bisogno di aiuto. Racconta così ciò che ha vissuto. Tiberio, insieme ai suoi saggi, lo convince che la tunica deve essere distrutta ma al contempo gli ordina di cercare coloro che sono seguaci di Gesù, perché considerati come un pericolo per l’ Impero.
Marcello così riparte, dopo che Diana gli ribadisce la sua volontà di aspettarlo ancora una volta, e si fa promettere da Tiberio in sposa a lui; arrivato in Giudea, dove si finge un Mercante di stoffa, va in un villaggio, Cana, dove ha saputo che lì si dovrebbe trovare Demetrio e la tunica. Conosce però gente semplice, che segue i princìpi cristiani che Gesù gli ha insegnato, e fa amicizia con Justus, il saggio del villaggio, che gli racconta quando Gesù venne proprio a Cana. Ma trova anche Demetrio e la tunica: una volta indossata, Marcello torna in sè stesso e placa la sua paura, e anche Demetrio sarà non più un suo schiavo ma un amico. Intanto però, i Romani sono alla ricerca delle comunità cristiane: a guidarle è il Centurione che conobbe Marcello a Gerusalemme.
Marcello, forte del mandato imperiale, impedisce al Centurione di attaccare il villaggio, dopo aver già fatto le prime vittime, tra cui Justus; il Centurione sfida Marcello, che vince il duello e respinge l’attacco romano ai Cristiani.
Marcello conosce anche Pietro (Michael Rennie), il discepolo prediletto di Gesù, che apre la mente al Tribuno: anche lui ha avuto paura e ha rinnegato Cristo la notte in cui fu tradito, Gesù lo ha già perdonato, così come Marcello, che ancora porta il peso della Crocifissione su di sè. Così Marcello decide di divenire un Cristiano e seguire Pietro e Demetrio nel loro viaggio per diffondere la parola di Cristo.
Ma la notizia arriva fino a Roma, dove Caligola (Jay Robinson), nel frattempo divenuto Imperatore alla morte di Tiberio, informa Diana che vive ormai nella casa del senatore Gallio in attesa del ritorno di Marcello. Infatti, il Tribuno, Pietro e Demetrio sono arrivati a Roma. Ma Demetrio è stato arrestato dai pretoriani, e Caligola mostra il greco a Diana mentre viene trattato in modo barbaro dai Pretoriani. Diana, turbata, viene sorretta da Marcipor, l0 schiavo della casa di Marcello, che svela a Diana di essere un cristiano e la conduce da Marcello alle catacombe. Qui i due amati si incontrano, e Marcello mostra a Diana la tunica. Lei comprende che Marcello è un uomo nuovo, e che la sua fede è più forte della devozione per Roma. Marcello va a liberare Demetrio insieme ad altri e vi riesce, portandolo a casa. Qui Demetrio viene curato dal medico del senatore Gallio, che però non riesce a fare molto; arriva Pietro, che invece fa riprendere Demetrio con la sua preghiera. Diana comprende la forza della fede in Dio, e perché Marcello sia così cambiato.

Ma i Pretoriani sono sulle orme di Marcello, che mentre torna insieme a Demetrio e altri alle catacombe, viene raggiunto dai soldati: deve così  arrendersi ma Demetrio ha il tempo per essere portato in salvo.
Caligola però non può fare a meno di portare in giudizio pubblico Marcello, essendo un Tribuno di Roma; Diana raggiunge Marcello in cella e gli fa capire che se rifiuterà davanti a tutti la fede in Cristo, può ancora salvare la vita.
Arriva il giudizio. Marcello entra nella sala imperiale davanti a Caligola, al Senato e i Pretoriani. Ribadisce di non aver tradito Roma, ma di aver compreso che seguire Cristo è la via giusta, il suo Regno non è di questo Mondo e verrà e non riconosce la violenza e la morte provocate dall’ Impero. Caligola però considera i Cristiani dei traditori e propone a Marcello di abiurare Dio davanti a tutti: ma Marcello ha ormai deciso, Dio è la sua vita. Diana però decide di seguire Marcello e farsi giustiziare, avendo compreso ormai che la Fede in Dio è la strada del suo amato e lo segue dove lui va, accusando Caligola della rovina in cui sta portando l’Impero di Roma.
Marcello e Diana escono, e lei consegna la tunica al servitore della casa di Marcello con la richiesta di consegnarla a Pietro. I due amati si tengono per mano e guardano avanti: Il Regno dei Cieli li attende.Il tema di Alfred Newman li accompagna in questo finale drammatico.
“La Tunica” ancora oggi è un capolavoro perché si ricordano le interpretazioni degli attori, la scenografia e i costumi, che hanno portato Due Oscar al film, la storia, la musica, il significato che ha l’ esempio di Marcello e Diana, e il Cinemascope.Una gioia che riempie l’animo ogni volta che lo guardiamo.


Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :