Uno dei primi stereotipi che l’italiano medio si trova ad affrontare in Australia e’ il sentirsi accomunato ai greci, e ai mediorientali in genere (non so se abbiate mai sentito parlare del termine wog). Wog accomuna lo sterotipo dell’uomo basso, peloso, scuro di pelle, ultralegato alla sua famiglia di wog, persona che esce coi suoi amici wog, sposa le donne wog, parla le parole chiave della sua lingua wog anche dopo 12 generazioni (cfr. i pro-nipoti di emigranti che mantengono in uso termini come “mamma”, “nonna”, “zio”, “ciao”, “minchia”, tutte parole tramandate di generazione in generazione).
Ecco. Immaginerete quanto possa far piacere ad un veneziano (per giunta albino) sentirsi accomunare ad un turco. Gia’ malsopportiamo gli stereotipi anglosassoni per cui italiano = terrone con la camicia col pelo del petto di fuori; figurarsi quanto ci accomunano agli albanesi, o ai libanesi.
Non so se ci abbiate mai avuto a che fare, con questa gente. Gli emigranti delle comunita’ greche, turche, mediorientali in genere. Per descriverli con una battuta, questa e’ la gente che ha insegnato come essere terroni ai terroni. Se ci pensate potrebbe essere anche vero in fondo. Grecia e Magna Grecia, Turchi e saraceni etc… sono tutti passati alla conquista del sud Italia seminando il caos, mentre gli austraci e i francesi invadevano il nord e ci insegnavano ad essere polentoni.
Turchi e greci sono a tutti gli effetti dei super-terroni. Stereotipicamente parlando, s’intende. Pensateci: hanno piu’ peli sul petto, vestono con camicie piu’ strette, sono piu’ maschilisti, piu’ tradizionalisti, piu’ rumorosi, piu’ disorganizzati, piu’ casinisti. Sono loro gli originali: i terroni dei terroni. E avere a che fare con gli originali e’ proprio uno spettacolo. Ieri salgo in taxi nella city a Melbourne, direzione aeroporto. Il tassista e’ greco. Ha attaccato bottone per 45km senza stare zitto un secondo, mannaggia a lui.
Durante il viaggio ha risposto al telefono in vivavoce ad una cinese di vent’anni (lui 65enne). Poi mi ha raccontato tutta la storia di come l’ha tirata su ed e’ riuscito a convincerla di comprarle la cena, essendo lei da sola a Melbourne e senza un soldo. Mentre guidava le mandava messaggini (guidando) e si pavoneggiava del fatto che stavolta l’aveva chiamato senza nascondere il numero. E’ fatta, e’ fatta, e ha solo vent’anni, ti rendi conto? mi diceva, mentre io sprofondavo nel sedile.
Poi mi ha raccontato del figlio che ha mandato a studiare in Inghilterra. Ma il terzo anno d’universita’ glielo fa fare in Cina (ha gia’ organizzato tutto con tre anni d’anticipo, e io pensavo a questo povero figlio greco-australiano in Inghilterra con il percorso universitario gia’ deciso dal padre). Si perche’ il tassinaro si dice convinto che il cinese e’ la lingua del futuro, e che il figlio avra’ molte piu’ possibilita’ di avere un’ottima carriera se parla cinese. Io gli ho risposto che ci sono milioni di cinesi che parlano perfettamente inglese e sono madrelingua cinesi… buona fortuna. Ma secondo lui mica deve lavorare in Cina: il figlio lavorera’ dall’Australia (vicino a papa’ suo – e soprattutto, come se i cinesi mandassero gente che non parla inglese a far business in Australia, e aspettassero il figlio del tassinaro per comunicare).
A un certo punto mi ha proprio mandato in bestia. Sai perche’, noi italiani e greci siamo fortunati ad essere in Australia, con la situazione economica disastrosa che abbiamo a casa…
Li’ sono sbottato. Perche’ della situazione economica italiana puoi dire tutto, ma non puoi accomunarla con la Grecia. Che cazzo, Treviso da sola fa piu’ PIL della Grecia. Vogliamo parlarne?
Puoi dirmi, certo, che la situazione italiana e greca ha degli elementi in comune: corruzione, nepotismo, assistenzialismo, malapolitica. Puoi anche arrivarmi ad accomunarmi la situazione greca col parlamento siciliano, se vogliamo. Grecia e Magna Grecia, posso anche accettarlo. Ma come gli ho risposto: Gran calma. Noi siamo nel G8. Noi siamo una potenza industriale, voi no.
Lui a quel punto si e’ irrigidito, lasciandomi finalmente in pace…per cinque minuti. Poi ha tirato fuori una busta con le sue foto da giovane, di quando praticava la boxe per il Panathinaikos o come diavolo si scrive.
E io ho pensato a quanto si stava bene in Giappone coi tassisti in guanti bianchi che si facevano i cazzi loro.