Inoltre in questo caso mamma lampadina voleva fare la catarsi del dolore con la vittoria del guerriero che sconfigge la malasorte con la propria energia. Ma solo uno su mille ce la fa recitava il tormentone di Gianni Morandi. E quanto questo hashtag può risultare dolorosamente ironico per i 999 che non ce l’hanno fatta? Declamiamo la parola guerrieri e questa evoca elmi scintillanti, spade furenti, armature immacolate, cavalli bianchi e damigelle salvate, cavalli bianchi e castelli conquistati.
Ma ci sono guerrieri, e sono la maggior parte, che hanno le ali spezzate, camminano a piedi per lande desolate, se gli togli l’armatura troverai cicatrici profonde, se gli sfili l’elmo vedrai i loro lividi, se guarderai sotto la cotta di maglia scoprirai innumerevoli graffi.
TV e pubblicità ci ammantano di una perfezione di vedute fatta di lustrini e stelle splendenti, le tasse passano nei titoli di coda. La disoccupazione e la cassa integrazione trovano, fastidiosamente, posto nelle pagine interne, mentre i titoloni in prima sono tutti per ricchi e potenti che non si curano delle pagine seguenti. L’abdicazione della sovranità nazionale ad authority straniere, senza nessun legame con la nostra terra, senza nessuna investitura popolare, passano in orari che persino Marzullo troverebbe antelucani.
Ci stupiamo quindi che alla prima occasione di possibile rivalsa il popolo approfitti per prendersi una propria, per quanto piccola, rivincita? Per affermare il principio che i fatti valgono più delle parole? Chissà, forse la prossima volta la madre di tutte le centrali elettriche invece di un concorso letterario ci regalerà uno sconto in bolletta….