I Guru del Low Cost Una critica ai travel blog di oggi

Creato il 14 maggio 2012 da Angelozinna

“Ma come” mi si potrebbe chiedere, “crei un nuovo travel blog e dopo due giorni ti metti a criticare?”. Eh sì, mi tocca, perché in questo mondo virtuale in cui tutti si autoproclamano esperti, in cui ci si sfida a dare il consiglio migliore, a svelare il segreto più oscuro, a volte, è bene mettere le mani avanti, chiarire quale direzione si vuole prendere.

Innanzitutto, chi dovrebbe essere il travel blogger? Semplice, il travel blogger, è, prima di ogni altra cosa, una persona che viaggia. Come, quando, con chi e per dove non è importante, chi scrive su un blog dedicato al viaggio, dovrebbe essere colui che tenta di informare il lettore tramite la propria diretta esperienza, riportando dritte utili, descrivendo con diversi mezzi i luoghi visitati, o semplicemente raccontando le avventure vissute personalmente o gli eventi a cui ha assistito. I temi possono variare largamente, si spazia da chi parla di vino a chi scala il K2, in ogni caso il travel blogger è l’appassionato di tutto ciò che riguarda l’esperienza del viaggio, che a cui, tra le altre cose, piace scrivere.

Chi segue questo genere di blog, però, avrà potuto notare come negli ultimi tempi molto sia cambiato, come questa descrizione in buona parte dei casi non è più adatta a raffigurare gli autori delle pagine dei detti siti. Date le opportunità che internet ha ormai dimostrato di poter offrire, il travel blogger di oggi non è più il viaggiatore che si racconta, ma un cacciatore di fama, che tamite la sua più o meno lunga esperienza di viaggio tenta di ritagliarsi una fetta di successo all’interno di quella che in Italia spesso rimane ancora una nicchia, ossia il mondo del turismo fai da te. Il travel blogger di oggi imbocca frasi fatte all’utente nella speranza di un misero “Mi piace”, scopre i migliori ristoranti del globo nel giro di un week-end, offre descrizioni degne di Wikipedia, il tutto condito da parole chiave in abbondanza. E tutto questo funziona? Pare di sì, di bibbie del viaggiare low cost ne appaiono ogni giorno, e molte persone sembrano affidarsi ai cosiddetti esperti di viaggio (che poi, “esperti di viaggio”, che significa?) per la ricerca di informazioni preconfezionate.

“Ma insomma, ognuno scriverà quel che vuole!”, è vero, tanto quanto è vero che ognuno è libero di vendersi per un centinaio di visite in più se la soddisfazione di essere apprezzati per qualcosa che si conosce o descrive superficialmente è più grande di quella che arriva tramite le impressioni provenienti da qualcosa che si è toccato con mano. Mi piacerebbe poter dire che alla fine dei conti sono gli utenti a scegliere la qualità di ciò che leggono, ma poi mi saltano in mente i programmi televisivi che vengono trasmessi, i politici che uno dopo l’altro continuano a governare, e tutta la spazzatura che sopravvive perché, purtroppo, a qualcuno piace.

Per concludere, questo post è scritto in veste di lettore e non di blogger, nella semplice speranza che gli articoli che andrò a leggere in futuro sui blog che tanto mi piace seguire, provengano da una passione genuina per il viaggio e non siano il prodotto dell’opportunismo di cui, in questo settore, non abbiamo davvero bisogno.

Adesso potete mettere “Mi piace”.


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