I had a dream
Creato il 20 novembre 2010 da Tnepd
Questa notte ho aperto gli occhi e mi sono trovato
seduto dietro ad un tavolino basso. Un uomo si e’ avvicinato, ha posato una
cartellina chiara sul tavolo e s’e’ seduto di fronte a me con le gambe
accavallate. Il suo portamento, lo sguardo, l'abbigliamento mi hanno fatto
subito pensare che fosse un agente di commercio. Quello ha bevuto un sorso
d'acqua fissandomi negli occhi con aria bonaria, ha posato il bicchiere e mi si
e’ rivolto come fossimo stati in confidenza da una vita:
"Ti prego. Non interrompermi altrimenti non
finiamo più. Io ti riassumo la situazione cercando di usare parole semplici e
tu non mi interrompi. D'accordo?"
L’ho fissato a mia volta, dubbioso, ma in fondo mi e’
sempre piaciuta la gente schietta, senza peli sulla lingua.
"D'accordo." ho confermato con
poca convinzione.
"La storia è piuttosto lunga ma te la
faccio breve... La Terra fu terraformata circa otto milioni di anni fa."
"Terraformata?"
"Modificata artificialmente per essere
abitabile."
"Artificialmente?"
L'uomo parve infastidito dai miei interventi:
"Ma sì. Ci dovevano fare una colonia penale pubblica."
"Una prigione... non l'avrei mai detto... E
chi l'ha fatta allora?"
"Un'impresa di costruzioni in appalto. Una
compartecipata mi pare. Questioni politiche... Troppi carcerati... No alla pena
di morte... Le colonie piene... Alla fine decisero di farne una nuova in un
sistema fuori mano. In tutta questa galassia non c'era un pianeta abitabile che
fosse uno. Il luogo ideale. Scelsero quello più economico da terraformare...
tagli al bilancio... sai come vanno queste cose... e trasferirono i detenuti,
parecchie centinaia di milioni."
"Milioni di detenuti..."
"Galeotti eravate e galeotti resterete per
sempre, voi terrestri."
"Mi stai prendendo per il culo."
"E perchè mai? Comunque... scelsero il
modello standard 258, fecero un bell'isolotto quadrato in mezzo all’acqua e ci
sbatterono la feccia dell'universo."
"Ma il pianeta avrebbe ruotato
asimmetricamente se tutta la terra fosse stata dalla stessa parte." considerai
al solo scopo di fare della polemica.
"Tu dici? - quello assunse un’aria
dubbiosa - Non necessariamente. Il difficile, per quanto ne so, è mettere il
nucleo..."
"Perdonami... non ci avevo pensato."
Dovette cogliere il sarcasmo perche’, per un
istante, parve sul punto di alzarsi ed andarsene, poi recuperò il sorriso e
riprese: "Se ti dico un segreto, mi prometti che te lo tieni per te?"
"Spara!"
"Ti sei mai chiesto cos'è la Luna?"
"Un satellite?" azzardai.
"Tz.. E' lo scarto... - mi fece un
occhiolino bonario - Si utilizza solo se è necessario riequilibrare
rotazioni, orbite... altrimenti si butta. Ma non sono un tecnico. Comunque le
cose andarono per il meglio."
"E prima cosa c'era?"
"Ascolta... io te la racconto la storia ma
tu devi smetterla di interrompermi."
"Perdonami." pensai che comunque
non avevo nulla da perdere a stare ad ascoltarlo.
"Dov'ero rimasto... - riprese quello - Ah
sì. Come previsto dal protocollo, la colonia fu abbandonata a sé stessa."
"Abbandonata?"
"Sì. Le colonie vengono riempite ed
abbandonate. Meglio del cappio non ti pare?"
"In effetti."
"Posso continuare? – dal tono compresi
che sarebbe stato meglio non interromperlo nuovamente, mi limitai ad annuire in
silenzio – Negli anni che seguirono i detenuti si organizzarono abbastanza
bene, svilupparono societa’ interessanti diciamo... ma quelle che riguardano te
sono solo le ultime tre grandi civilta’, quelle che fecero più danni cambiando
per sempre il futuro di questo pianeta. Se ti fa piacere possiamo chiamarle
Atlantide, Mu e Lemuria."
"E dici poco."
"Ottimo. - riprese accavallando la
gamba sinistra sulla destra - La colonia puzzava ancora di nuovo che quei
tre già se le davano di santa ragione. Un bel giorno litigarono sul serio... e
fecero il botto. - lo raccontava come fosse la trama di un fumetto - Si
tirarono addosso di tutto, non puoi nemmeno immaginare... Mi pare che prima Mu
abbia tirato su Atlantide, Atlantide su Lemuria e Lemuria su Mu... ma potrei
confondermi. Sta di fatto che il bell'isolotto quadrato si frantumò ed il
risultato ce l'hai sotto gli occhi. Si erano divisi il territorio così bene
appena un secolo prima... Che peccato. "
"Mi levi una curiosità?"
"Dimmi." accondiscese.
"Come si erano divisi l'isolotto?"
"Uhm...
semplice. Erano tre giusto? Allora divisero il quadrato in nove quadratini
più piccoli e se ne presero tre ciascuno. La L nell'angolo sinistro era
Lemuria, incastrata sopra c'era Atlantide mentre Mu era la colonnina a destra.
Aspetta... Ora ricordo come andò! Fu Mu ad aprire le danze e, per non saper né
leggere né scrivere, tirò in mezzo tra Atlantide e Lemuria. Nel frattempo
Atlantide aveva mirato tra Mu e Lemuria. Quelli di Lemuria, gente riflessiva
rispetto agli altri, lanciarono a loro volta ma con un attimo di ritardo,
tant'è che l'ordigno esplose in volo. Almeno quello. Non sto a dirti la strage
che fu."
"Posso immaginarlo." confermai.
"Ci lasciarono le penne quasi tutti."
concluse con lo stesso incrollabile tono ottimista. Quella conversazione
cominciava davvero ad incuriosirmi.
"Poi che successe?"
"Intervenne un'altra impresa compartecipata
per riparare i danni. Fecero un preventivo ma i tempi erano cambiati ed i fondi
non furono stanziati. Ah... la politica. Fecero fagotto e se ne tornarono a
casa. Questo sistema è talmente periferico che presto tutti se ne
scordarono. Trascorsero alcuni milioni di anni durante i quali le terre emerse
del pianeta continuarono lentamente a spostarsi. Il pianeta si riequilibrò e
trasse notevoli benefici dalla vostra drastica riduzione di numero. Poi -
l'erba grama non muore mai - vi evolveste nuovamente ed un attimo dopo eravate
già pronti a fare disastri. Siete incorreggibili."
"Come un attimo? Le prime civiltà umane
significative risalgono a nove, diecimila anni fa..."
"Significative è una parola grossa... In
ogni caso diecimila anni terrestri dalle mie parti sono poco più di un attimo.
- l'uomo spolverò la manica della giacca spazientito - Non mi interrompere
per favore, altrimenti non finiamo più ed io ho altro di cui occuparmi. Dov'ero
rimasto? Ah... sì. Circa quattromila anni orsono il direttore dell'agenzia mi
chiamò e mi disse che dovevo trovargli un pianeta abitabile ma fuori mano per
non so quale grosso cliente. Sai, a quei tempi facevo l'agente immobiliare.
Ebbene, ho cercato e ricercato, te l'assicuro, ma nulla, nemmeno in
subaffitto... Ero disperato. Poi mi tornò in mente una bella fotografia sulle
pagine di un vecchio catalogo. Lo ritrovai dopo lunghe ricerche. La fotografia
era intitolata: "Il modello standard di colonia artificiale 258".
Rilessi l'articolo, che riportava brevemente anche la storia del vostro
pianeta, e decisi di fare un salto a vedere, anche perché la società che lo
aveva costruito era fallita da un pezzo ed il pianeta risultava libero.
Arrivato qui - dopo settanta ore di volo! Non so se mi spiego... - Vabbé,
arrivato qui cosa ti trovo? Voi. –
fece una pausa e bevve ancora ma non me la sentii di intervenire - Degli
abusivi non registrati ho pensato subito. Foste stati veramente degli abusivi
avrei richiesto un'istanza di sgombero."
"Uno sfratto." considerai sovrappensiero.
"Esattamente. Ma come al solito fui troppo
buono... Decisi di fermarmi per farmi un'idea della situazione e cosa ti
scopro? Che non siete degli abusivi."
"Perciò niente sfratto."
"Ad essere sincero, a quel punto ho pensato
di registrare il pianeta e di presentare comunque l'istanza di sfratto."
"Ma non siamo abusivi!"
"Bravo... Dimostramelo."
"Ehm..."
"Se le interruzioni sono finite..."
mi fulminò con lo sguardo.
"Scusa."
Quello si aprì in un sorriso cortese e riprese:
"Grazie. Allora... Mi sparo altre settanta ore di viaggio e torno a
casa per fare qualche ricerca... Ma della Terra non si ricorda più nessuno,
d’altronde chi ci vorrebbe venire fino a qui? Caso vuole che si libera un
pianeta più appetibile in un sistema semiperiferico ed al cliente propongo
quello. Non ho ancora finito di festeggiare per l’ottimo affare che
improvvisamente muore mia moglie."
"Mi dispiace."
"Un incidente. Cose che capitano."
"Perdonami..."
"Dimmi."
"Ma quanti anni hai?"
"Anni terrestri?”
“Sì.”
“Settemilaquattrocentoventi a
Dicembre."
"Complimenti."
"Oh... dovrei tirare fino ai dodicimila
senza problemi.”
“Ma come è possibile?”
“Dalle mie parti è normale.
Basta stare attenti all’alimentazione e fare un po’ di sport. Dov'ero rimasto?"
"Muore tua moglie."
"Ah... sì. Così, giovane e scapolo, con una
discreta rendita, mi torna in mente la Terra e l'idea di registrarla al
catasto. Mi faccio altre settanta ore di volo e vengo a vedere come ve la
passate."
"Come ce la passavamo?"
“Più o meno come prima. Un formicaio di tribù
che si sterminavano l’una con l’altra. Delle bestie...”
“E allora?”
“E allora ho pensato di lasciar perdere."
"Non eravamo un buon investimento."
"E per come la vedo io non lo sarete mai,
voi terrestri. Ma sai... A conti fatti è anche un po’ colpa mia. Comunque... il
cruccio mi era rimasto e, nonostante la spesa non fosse proprio una bazzecola,
decisi di andare fino in fondo."
"Vuoi dire che..."
"Che sono a tutti gli effetti il legittimo
proprietario della Terra."
"Non posso crederci." so di essere
una persona di larghe vedute, ma questo sembrò troppo persino a me.
"Come preferisci... - sorvolò l'altro -
Comunque... Stavo per procedere con l'ingiunzione di sfratto quando salta
fuori quella. - indicò una cassa accanto al tavolo - In Etiopia la prima
volta."
"Sbaglio
o e’ l'Arca dell’Alleanza?" giuro che non l'avevo notata fino a
quel momento.
"Va bene. Chiamiamola Arca dell’Alleanza se
ti fa piacere." confermo’ lui.
"Non ti seguo, pero’. Dove sta il problema?"
"Il problema è che l'Arca è una prova della
sopravvivenza della civiltà di Lemuria. L'unica prova a quanto ne so. Senza
l'Arca vi avrei fatto sloggiare già tremila anni fa."
"Bastava non dirlo a nessuno." suggerii
mosso dal dannato spirito italico.
"Non sta bene." disse quello
inarcando le sopracciglia.
"Hai ragione." mi scusai.
"Di fatto anche oggi - ed è per questo che
sono qui - con la presenza dell'Arca torna in ballo la questione dell'usucapione."
"Sarebbe a dire?"
"Sarebbe a dire che salta la cessione per
abbandono."
"Ho perso il filo..."
“Quando la società costruttrice
fallì, la proprietà del pianeta passò automaticamente ai residenti. Fu allora
che cominciarono a litigare sul serio. Quando i residenti si sterminarono da
soli la proprietà del pianeta divenne vacante, per questo ho potuto
registrarla. Ma poi saltò fuori l’Arca. A questo punto io avevo il titolo di
registrazione del catasto ma voi avevate ritrovato l'Arca. Se aveste dimostrato
di saperla utilizzare, avreste potuto fare appello ad una presunta discendenza
dalla civiltà di Lemuria e far saltare la cessione per abbandono."
"E la Terra sarebbe tornata nostra?"
"Non dirlo con tanto entusiasmo. Fino ad
oggi ne eravate tutti convinti e guarda cosa ne avete fatto."
Purtroppo, prima di poter replicare, mi sono
svegliato.
Wikio
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