I have a dream, non come quello di Martin Luther King, il mio è impossibile. Ma io ci spero comunque.

Creato il 06 novembre 2012 da Slasch16

Io sogno che un giorno qualunque, a scelta loro, giornalisti, fotografi, cronisti, la smettessero di assalire la Santanchè ogni volta che esce da qualche palazzo di Giustizia, dalla sede del Pdl o va a passeggio con Sallusti.
Indifferenza assoluta sarebbe la condanna peggiore per la protagonista del presenzialismo, che la smettessero di correre alle sue conferenze stampa e che le trasmissioni televisive, escluse quelle di Mediaset, la smettessero di invitarla.
Lasciarla nel suo brodo attorniata dalla scorta, non riferire niente del suo “pensiero” o di quando offende gli immigrati o i mussulmani.
Insomma che il mondo del gossip e dell’informazione si rendesse conto che la Santanchè è come Nicolazzi al quale  Fortebraccio dedicò un corsivo che cominciava così:
Eravamo fermi sui gradini del portone maggiore del palazzo, quando arrivò, fermandosi davanti all’entrata, una grossa macchina blu. L’autista, rapidamente, corse a spalancare la portiera posteriore di destra. Non ne scese nessuno. Era Nicolazzi.
La Santanchè se le togliete gli schiamazzi, il dito medio , la bocca da tunnel autostradale
ed i giornalisti di torno si mostrerebbe per quello che è, nessuno.
Ci resterebbe pure male, non tollera l’indifferenza, senza microfono non è più lei.
Spero che un giorno, l’informazione, ce la tolga di torno. In senso metaforico ovviamente.



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