I Kossiga de noantri

Creato il 30 aprile 2013 da Giuseppe Lombardo @giuslom

Che i parlamentari della Repubblica italiana non siano dei cuor di leone, è cosa nota ai più. In altri tempi, in altre ere geologiche, pare che alcuni di essi abbiano addirittura posto in essere una trattativa con i vertici di Cosa Nostra, pur di salvare la pellaccia. Non è neppure chiaro se in questo iniquo scambio (ricordate che per Moro lo Stato non trattò?) sia stato sacrificato sull’altare della patria un martire onesto come Paolo Borsellino. Ma tant’è: la magistratura e la Storia ci diranno il resto.Certo, però, che vien da sorridere a sentire l’on. Ravetto chiedere un “potenziamento della sicurezza a Montecitorio”, sull’onda emotiva degli eventi di ieri. L’unico effetto “politico” sortito dalla sparatoria, in un’autentica eterogenesi dei fini, potrebbe essere così un vistoso aumento di scorte e auto blu, giusto per far versare qualche lacrima al neo-ministro Saccomanni e per dare l’idea di una casta sempre più chiusa, sempre più sorda al grido di dolore che si alza dal paese reale.

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In questo delicato frangente, una destraccia ignobile ha colto l’occasione per speculare sugli eventi, alzando i toni della polemica ed additando Grillo quale responsabile morale della vicenda. L’accusa è semplice: se dici che siamo criminali, un pazzo prima o poi finisce per sparare. Anni e anni di Movimento Sociale sono serviti a Gasparri & c. per recitare il ruolo di “Kossiga” in quest’improvvisata commedia, con minor capacità e una più bassa statura morale. Il Giornale di famiglia, stamane, non ha esitato a rincarare la dose, peraltro con la consueta sobrietà. Titolo a nove colonne: “Il Grilletto”: “Dopo mesi di irresponsabile campagna d’odio da parte di Grillo, arrivano le pallottole. Mentre il governo giura, un disoccupato ferisce due carabinieri e una donna incinta davanti a Palazzo Chigi. «Puntavo i politici»”. Editoriale firmato da Vittorio Feltri: “La tentazione della vendetta”. E via dicendo, all’insegna di questa linea editoriale.Nessuno ricorda gli atti di violenza verbale compiuti in questi giorni dai parlamentari pidiellini, gli sberleffi e i gesti dell’ombrello rivolti alla folla, con evidente disprezzo per le rimostranze della società civile. Sia chiaro: chi spara, per follia o per disperazione non importa, va processato e condannato con fermezza, giuridicamente e moralmente. Tuttavia, anziché tirare in ballo il comico ligure a piè sospinto, il centrodestra farebbe bene ad esercitare la propria vena autocritica, rispolverando – magari – la proiezione cinematografica di V: “Com’è accaduto? Di chi è la colpa? Sicuramente ci sono alcuni più responsabili di altri che dovranno rispondere di tutto ciò; ma ancora una volta, a dire la verità, se cercate il colpevole non c’è che da guardarsi allo specchio”. 

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