Dopo un'estemporanea reunion sul palco dell'ultimo Sanremo, dove hanno proposto con successo quella "Io confesso" che in realtà già era lavoro solista di Mauro Ermanno Giovanardi, i due principali componenti del gruppo sono recentemente usciti con i loro rispettivi album solisti, tra conferme e piacevoli sorprese.
La sorpresa è invece il primo album omonimo di Cesare Malfatti, davvero bello. Dico sorpresa non perché avessi dubbi sulle capacità di Cesare, che é stato artefice del sound dei La Crus almeno quanto Joe, ma piuttosto perché non pensavo a un esordio così immediato come solista, immaginandomelo piuttosto impegnato come produttore o in progetti paralleli come quello coi Dining Rooms. Invece, suonando tutti gli strumenti e sfoderando una voce timida ma sicura, Malfatti sforna 11 canzoni delicate e personali, caratterizzate da una strumentazione perlopiù acustica superbamente arrangiata e con testi sempre profondi, colti e introspettivi: a ben vedere i due terzi dei La Crus sono qui, dato che le parole sono firmate da quell'Alessandro Cremonesi che del gruppo milanese é stato la terza colonna nascosta. Tutte le canzoni dell'album si possono ascoltare in streaming qui, dove trovate anche tutti i testi. Chiudete gli occhi e lasciate che questa musica matura e intensa vi entri dentro in punta di piedi e vi faccia compagnia come solo i cari amici riescono a fare: quelli con cui potete permettervi di essere tristi e allegri, senza finzioni, e con cui riuscite ad essere voi stessi.
Merita un commento particolare il legame che Joe e Cesare mantengono con il loro pubblico. Entrambi hanno un profilo Facebook in cui mantengono un rapporto attivo con amici veri e virtuali, commentando e interagendo personalmente con tutti in maniera davvero inusuale; questo dà bene l'idea dell'umanità e della "normalità" che i due hanno mantenuto con il passare degli anni (lo stesso capita ad esempio con un altro monumento della musica indie italiana: Cristina Donà).
Chapeau, e grazie per non avermi lasciato solo per troppo tempo.