I lavori di gennaio nell'Oliveto del Salento leccese

Da Antoniobruno5
Ultimata la raccolta, concimare le piante adulte con un ternario ricco in fosforo e potassio (kg 5-8 a pianta), interessando la superficie della corona formata da circa due metri dal tronco a circa due metri oltre la proiezione della chioma. 
Negli impianti giovani si consiglia anche un apporto di sostanza organica;
Il contenimento dello sviluppo delle erbe infestanti deve preferibilmente essere ottenuto tramite la razionale applicazione delle pratiche agronomiche.
Pratica agronomica della sarchiatura
La lotta alle infestanti può essere effettuata mediante leggere sarchiature in prossimità della pianta
Pratica agronomica della pacciamatura Tra i mezzi fisici una pratica che può essere messa in atto è la pacciamatura lungo la fila mediante film, anche se in tali casi in genere risulta necessario predisporre la preventiva stesura della manichetta per l’irrigazione, in quanto si tratta di pacciamatura impermeabile. In questi casi, inoltre, occorre prestare attenzione alle operazioni colturali negli spazi interfilari, come in particolare le lavorazioni, che potrebbero scalzare o danneggiare il film pacciamante oppure ricorrendo alla pacciamatura con materiale vegetale quale paglia o foglie secche.
ANTI ERBACCE (WEEDS) I dischi anti erbacce (weeds) in fibra di cocco sono particolarmente adatti alla pacciamatura localizzata di piante da frutto, olivo, vite ma anche piante ornamentali a terra o in vaso. La fibra di cocco e' un materiale di origine naturale ottenuto dallo spazzolamento della scorza della noce di cocco, particolarmente indicata per la pacciamatura perche' e' biologicamente sana, e' biodegradabile ma al tempo stesso garantisce una durata di 5-10 anni per il suo alto contenuto in lignina, e' in grado di assorbire e trattenere l'acqua che poi cede gradualmente alla pianta.
LA TRINCIATURA È una pratica utilizzata da pochissimi olivicoltori, la maggior parte dei quali opera nel biologico. Effettuata quando la vegetazione infestante ha raggiunto un’altezza tra 10 e 15 centimetri, tale metodo può andare benissimo sia nei terreni privi di scheletro superficiale, utilizzando le comuni trinciasarmenti, sia in quelli eccessivamente pietrosi, impiegando particolari attrezzature che, oltre a sminuzzare la vegetazione, permettono di sgretolare eventuali pietre presenti sul terreno.
Benefici della trinciaturaridurre, anche se solo in modo localizzato, sia l’evaporazione dell’acqua dal terreno, sia l’emergenza di nuove infestanti, grazie alla conseguente pacciamatura che viene a realizzarsi. A proposito della diminuzione dell’emergenza delle malerbe nelle zone pacciamate, il fenomeno è molto probabilmente accreditabile alla presenza, in particolare nelle foglie di olivo, di sostanze fenoliche per le quali è stata scientificamente dimostrata una capacità “allelopatica”, cioè di inibizione della germinazione di molte specie infestanti.evitare la spesa per l’allontanamento dei residui, residui che sono poi bruciati.
L’INERBIMENTO NATURALE CONTROLLATO Questa metodologia si basa sul principio che l’eliminazione dell’inerbimento deve avvenire soltanto quando questo sta cominciando a determinare una competizione nei confronti della coltura e deve continuare soltanto fino a quando tale situazione perdura; normalmente, il periodo competitivo è compreso tra il mese di febbraio e l’inizio dell’autunno. Al di fuori di questo lasso di tempo, invece, la copertura vegetale non solo è sopportata senza danno dalla coltura, ma la sua presenza consente l’ottenimento di vantaggi.
DISERBO CHIMICO Diserbare con Glifosate è una pratica che io sconsiglio nella maniera più assoluta anche in considerazione che la maggior parte degli oliveti della Provincia di Lecce sono di dimensioni inferiori ad un ettaro.

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