I lettori ci sono. Ma non sono quelli che piacciono a te e a me

Da Marcofre

Ha ragione Stephen King: se vuoi scrivere, tu e la televisione dovete divorziare. O almeno darle una sonora legnata in testa e metterla in un angolo. Non ti serve, e ti fa perdere tempo.
Però ti perdi delle chicche.
Sul blog della scrittrice Morena Fanti appare un post che è una rivelazione, o quasi. Con Wattpad una giovane scrittrice ha ottenuto un contratto editoriale ed è finita in televisione. E vende.
Perché mentre qui si innaffia il basilico o si dibatte con pensosa consapevolezza sui destini dell’universo-mondo, là fuori si fa la Kultura. Anzi, no: il Fatturato.
Mica cotechini e zampone.

I lettori ci sono. Ma non sono quelli che piacciono a te

Magari è Fatturato spacciato per Kultura; o Kultura per Fatturato? Adesso mi sfugge.
Il punto di ogni cosa però è un altro. Per questo mi sono messo a riflettere su cosa mi impedisce di fare Kultura (o Fatturato?). E ho capito tanto, sul serio.
Innanzitutto. I giovani non leggono? O leggono poco? Mmmm.
Sono loro però che spingono al successo certi titoli, un successo fatto di bei numeri. Ma sì, lo so cosa vuoi dire. Che quella lì mica è letteratura. Che Tolstoj si sganascia, e via discorrendo. Quindi non c’è niente da imparare? Possiamo passare oltre, schifati e crollando il capo?
In realtà questo insegna che i giovani leggono eccome: quello che sentono vicino a essi. Non sono capolavori? E pazienza. Tra dieci anni leggeranno Simenon e Carver. Io a quell’età (15/16 anni), leggevo poco o nulla. I lettori quindi ci sono, ma non sono affatto quelli che piacciono a te e a me. Innanzitutto perché ci snobbano.
Poi perché leggono sul cellulare e non vengono qui, sul mio, o sul tuo, blog. Ma appunto su Wattpad. E se i paragrafi delle loro storie preferite sono pieni di “xchè” e “Kosa vuoi da me”, oppure di “Io ti AMooooo!!!!!”, di certo all’Accademia della Crusca un sacco di gente si mette a piangere, e rivaluta l’idea di darsi all’ippica.
Ma ai lettori di quelle storie va bene così.

Il problema è l’AMORE

Altra cosa che ho imparato? Mi frega l’amore. Anzi: l’AMORE!!!!!
Allora: in “Non hai mai capito niente” (ebook UnO della #trilogiadelleerbacce: già qui ci sarebbe da mettersi le mani in testa), ci sono 13 racconti. E tra gli altri troviamo: una moglie piantata dal marito; un imprenditore con famiglia, fallito; una donna con due figli che chiede l’elemosina. Una coppia felice ma lei dopo un po’ muore; un’altra coppia di poveracci, e via discorrendo.
Invece “Cardiologia” (ebook DuE della #trilogiadelleerbacce), abbiamo: una famiglia rovinata che si appoggia al figlio più grande. Una donna sola con la figlia affetta da deficit cerebrale; una coppia di anziani, lei colpita da ischemia; un padre che scende a Roma, a ritrovare figlia e madre che aveva piantato anni prima. Una coppia che vive in automobile, avvicinata da un ragazzo senza gambe.
Dove sono, in queste storie, i cuoricini? Dov’è l’AMORE, e la sua forza dirompente e invincibile?
Ma soprattutto: perché tutto questo AMORE non se ne va a Raqqa?

Tanto ho ragione io