I Libri

Creato il 28 ottobre 2011 da Gloutchov


Ho iniziato a leggere presto. Certo, all'inizio erano solo fumetti, o libri dedicati ai miei grandi eroi (Goldrake e Mazinga Z), ma ben presto mi sono incuriosito verso i veri libri, e letto il primo, non sono più riuscito a farne a meno, e a chiederne altri, e poi altri, e altri ancora...
Il primo di cui ho memoria è La Freccia Nera, di Stevenson. Preso dalla biblioteca delle mie scuole medie. Di questo libro ho dolcissimi ricordi, forse è per questo che non l'ho più voluto rileggere, per non cancellare ciò che è stato... e così mi rimangono solo pochi ricordi di questa storia, tra cui l'uomo esiliato perché malato di peste, che cammina nella foresta con una campanella al collo, per avvisare i viandanti di stare lontani da lui. 
Nello stesso istituto ho avuto il coraggio di prendere anche Michele Strogoff, di Verne. Quest'ultimo era un tomo incredibile per un bambino di dieci anni. Di Verne avevo letto i classici tre libri, Viaggio al Centro della TerraDalla Terra alla LunaVentimila leghe sotto i mari. Più avanti avrei letto anche Il giro del mondo in 80 giorni e, L'isola misteriosa. Per chi fosse stato un amante di Lost... consiglio assolutamente l'ultimo dei libri che ho citato. Ma per tornare a Michele Strogoff, l'idea di leggere un tomo del genere, nella testa del bambino che ero, mi fu inculcata da Topolino... che in un paio di numeri pubblicò una storia a puntate tratta proprio da questo romanzo. E' terribile il ricordo di quando Strogoff viene accecato con una lama arroventata. 
Dopo questi classici di formazione, sono passato alle grandi guerre. Libri che mio padre già aveva in casa. E così, ancora giovane virgulto, ho scoperto Centomila Gavette di Ghiaccio, di Badeschi, e Niente di nuovo dal fronte occidentale, di Remarque. Poi ho fatto un balzo sulla narrativa d'evasione americana. Black Sunday è stato il primo. Scritto da Thomas Harris, racconta le vicende di un attentato al Tulane Stadium di New Orleans, per il Super Bowl. Di seguito ho letto La grande fuga dell'Ottobre Rosso, scritto da Clancy, e... grazie a una prof. di lettere lungimirante, Edgar Alan Poe, con I delitti della Rue Morgue. Nello stesso periodo conobbi Tolkien, e divorai Il Signore degli Anelli. Libro che ho letto diverse volte, e che in ogni occasione mi ha donato qualcosa di differente.
Un altro libro che ha segnato un'epoca nella mia vita di lettore famelico è il divertentissimo Parola di Giobbe, scritto da Giobbe Covatta, che ho divorato in un paio d'ore di risate incontrollate, al punto da rischiare di morire asfissiato perché non ero più in grado di respirare, a causa del ridere incontrollato.
Non posso neppure dimenticare Fondazione e Terra, il primo romanzo di Asimov che abbia mai letto, e che mi ha convinto a leggere tutti i romanzi di questo prolifico autore.Neppure posso dimenticare Wilbur Smith, con il suo Il Dio del Fiume, scrittore a cui mi sono affezionato per la sua grandissima capacità di ritrarre l'Africa, più che per le storie che narrava.Non posso evitare di citare Il fantasma di Harlot, di Mailer. Un tomo pesantissimo che ho letto... faticosamente... durante il periodo del servizio militare. Libro che non mi è piaciuto, che mi ha annoiato, che ho quasi odiato... ma che mi sono imposto di terminare, perché sembrava proprio il simbolo del periodo che stavo trascorrendo, e ditemi se questo non è un buon motivo per inserirlo tra i titoli da non dimenticare mai.E come dimenticare Primo Comando, di Patrick O'Brian? E La danza della Tigre, di  Björn Kurtén? Il Condominio di Ballard? Fanteria dello Spazio, di Heinlein? L'eleganza del Riccio, della Burbery? Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte, di Haddon? Firmino, di Sam Savage? Il giovane Holden, di Salinger? E come dimenticare Attenti al Gorilla, di Dazieri, letto a Parigi e... "pregno" di ricordi.
E' difficile elencare tutti i titoli che hanno segnato, in un modo o nell'altro, la mia vita. Sono tanti, numerosissimi. Alcuni però rimarranno un punto fermo e indissolubile. E chissà quali altri romanzi si aggiungeranno all'elenco, nel tempo, da qui in avanti. E' questo il bello della lettura. E sono felice di essere caduto dentro questo universo, da piccolo, quasi inconsapevolmente.


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