La cadenza della scrittura sarà meno intensa e la pubblicazione dei testi più rara rispetto all’ultimo periodo. Questo non certo perché ho intenzione di annullare questo compito per dedicarmi ad altro o perché lo ritenga ormai completamente esaurito ma perché la natura (e la struttura) del web cambia vorticosamente e non concede stabilità e durevolezza anche ai migliori propositi. La rubrica, quindi, deve cambiare anch’essa di natura e singolarità – la sua metamorfosi la poterà a essere più agile e flessibile e meno legata al compito di cui si diceva precedentemente. Le recensioni continueranno a svolgere e seguire il filo del loro destino ma sarà opportuno che siano più agili, più veloci, più sintetiche – habent sua fata libelli, scriveva Catullo, e lo stesso vale per chi li recensisce in maniera più o meno professionale. Inoltre la minore rigidità della rubrica permetterà al recensore di toccare anche altri campi finora poco considerati et pour cause (il teatro, il cinema, la saggistica non esclusivamente letteraria) e di usare lo strumento che gli viene offerto anche per polemizzare e criticare in maniera più incisiva il “costume letterario” degli italiani…
(Giuseppe Panella)