I Libri del Goblin: Ender's Game

Creato il 11 aprile 2012 da Giobblin @MrGiobblin

Siamo in un futuro molto lontano. L'umanità è sotto attacco. Una terrificante razza aliena ha preso di mira il nostro pianeta, e solo il comandante Shepard... no, scusate, ho sbagliato persona. Dicevo: la Terra è minacciata dagli Scorpioni, esseri insettiformi provenienti dallo spazio profondo. Per due volte gli Scorpioni hanno tentato di invadere il pianeta, e per due volte, a costo di enormi sacrifici, la Flotta Internazionale li ha respinti. Ma ora che una Terza Invasione è ormai imminente, la Flotta ha deciso di passare al contrattacco. Occorre trovare un genio militare che possa sconfiggere gli Scorpioni una volta per tutte. Occorre una persona brillante, carismatica, astuta, pronta all'azione, e soprattutto spietata. Ender Wiggins è il candidato perfetto: peccato che abbia solo nove anni. Selezionato dal governo mondiale fin dalla nascita, Ender viene inviato nella Scuola di Guerra per diventare il comandante supremo. E' la fine della sua infanzia, e l'inizio della sua carriera come genio militare... Ma riuscirà a sopravvivere all'addestramento?

Ender's Game (intitolato Il gioco di Ender nel nostro ridente Belpaese)è stato scritto da Orson Scott Card nel 1985, e si è aggiudicato il premio Nebula (1985) e il premio Hugo (1986), quindi possiamo tranquillamente pensare di essere di fronte ad un prodotto di qualità. Ed infatti è così. Freno già gli entusiasmi di chi lo potrebbe scambiare per un "Harry Potter nello Spazio"; sì, c'è la scuola per giovani dotati. Sì, Ender è un prescelto, un vero genio tra geni. Sì, c'è anche uno sport a squadre molto divertente (ma non si tratta di Quidditch, nossignore). Ma il clima che regna nella Scuola di Guerra non è certo gioviale e sereno. I capoccia della Scuola e della Flotta hanno intenzione di fare di Ender il comandante perfetto: per questo continuano a manipolare il suo addestramento, impedendogli di formare amicizie solide, isolandolo, costringendolo ad affrontare sfide sempre più dure. Ender è un bambino, ma deve essere trasformato in un adulto prima del tempo. Perchè l'unica cosa che importa è sconfiggere gli Scorpioni, anche se il prezzo da pagare è l'innocenza (e la sanità mentale) di un ragazzino.

La vita di Ender non è mai stata facile: dopotutto è un Terzogenito, in un mondo sovraffollato dove è proibito avere più di due figli. I Terzi sono reietti, ma la nascita di Ender è stata approvata e incoraggiata dal Governo Mondiale. Perchè i suoi due geniali fratelli, Peter e Valentine, erano già stati selezionati per l'addestramento, ma uno (Peter) era risultato troppo violento, e l'altra (Valentine) troppo mite. Ender doveva essere la perfetta sintesi dei due fratelloni: brillante, rapido nei ragionamenti, e spietato quel tanto che basta per cancellare un'intera razza aliena. Che fortuna! Il Gioco di Ender è un'opera fantascientifica essenziale: nonostante i quasi trent'anni di vita sulle spalle, è un libro ancora godibilissimo che sferra più di un pugno allo stomaco del lettore. Il "Gioco" del titolo, poi, è talmente bello che vorrei poter partecipare pure io: una specie di Laser Tag all'interno di una stanza a gravità Zero, con due o più squadre che devono eliminarsi o conquistare la base avversaria. Abbiamo poi una sorta di proto-Internet, sfruttato dai fratelli di Ender per manipolare gli eventi sulla Terra. I giovincelli assumono due identità fasulle- Locke e Demostene- per guidare l'opinione pubblica e piegarla ai loro scopi. Cosa che pensavo di fare io con questo blog, ma a quanto pare abbiamo sopravvalutato la Rete.

Ma ciò che rende Il Gioco di Ender imperdibile- oltre al percorso di crescita del protagonista- sono i videogiochi "pedagogici" della Scuola: una serie continua di rimandi agli arcade degli anni '80.

"Per il suo divertimento c'era il simulatore, il più perfezionato videogame a cui avesse mai giocato. Studenti e insegnanti lo guidarono passo per passo entro le complessità di quei programmi. [...] La partita era giocata in un campo olografico tridimensionale ed il suo astrocaccia era un puntino luminoso. Il nemico era una lucciola di colore diverso, ed entrambi volavano e combattevano entro un cubo di spazio di dieci metri per dieci..."

Nella Scuola, ci si addestra anche quando si gioca. Il miglior esempio è il videogioco Mind Game, una vera e propria avventura interattiva che misura le capacità intellettive- e soprattutto emotive- dei giocatori.

"Era un gioco strano e bislacco, nel quale il computer della Scuola inseriva a getto continuo elementi nuovi creando una sorta di labirinto che il giocatore doveva esplorare. Era possibile restare alle prese con situazioni a piacere, almeno per un poco, ma bastava lasciarle scorrere perchè qualcun altro prendesse il suo posto. Talvolta erano cose divertenti, tal altra eccitanti, e lui era costretto a stare sempre sul chi vive per non essere ucciso. Era già morto una gran quantità di volte, ma la cosa era normale, faceva parte del gioco: capitava di essere uccisi ripetutamente, prima di scovare il modo di procedere oltre gli ostacoli."

Ma qual'è il confine tra gioco ed addestramento? Tra violenza virtuale, simulata, e quella del campo di battaglia? La risposta, cari signori, la scoprirete solo dopo l'incredibile finale. Un vero pugno nello stomaco, ma non voglio spoilerare. Ender's Game è un romanzo invecchiato decisamente bene. Potete chiederlo a chiunque. Politica, strategia, tecnologia, moralità, guerra, umanità, controllo delle nascite. Vi farete domande su questi e altri argomenti scottanti. Sarebbe bene recuperare questo libro (l' edizione della Nord è ovviamente esaurita, ma quella in lingua originale costa pochissimo)in attesa della trasposizione cinematografica di Gavin Hood, in uscita a marzo del 2013.



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