I Libri del Goblin: Shadrach nella Fornace

Creato il 29 giugno 2012 da Giobblin @MrGiobblin

Siamo nel 2012, e non ce la stiamo passando molto bene. Non c'è di che sorprendersi, vista la devastante eruzione del vulcano Cotopaxi nel 1991: un cataclisma di proporzioni apocalittiche che ha oscurato i cieli per anni. A causa dell'oscurità prolungata molte nazioni sono cadute dopo scontri interni e crisi economiche sempre più gravi... ma non era ancora finita. Le Guerre Virali hanno sterminato milioni di persone e lasciato un simpatico regalo ai sopravvissuti: una mutazione permanente del DNA umano che causa emorragie e distrugge lentamente gli organi interni. Il mondo intero era nel caos, e serviva qualcuno che riportasse ordine. Quel qualcuno è Gengis II Mao IV, presidente del Comitato Rivoluzionario Permanente e de facto dittatore supremo della Terra. Gengis controlla le nazioni del globo, ormai totalmente disinteressate alla politica e più impegnate a sopravvivere, grazie ad appositi Comitati che seguono le direttive del CRP, sito nella metropoli più avanzata del pianeta: Ulan Bator. Il dittatore governa con pugno di ferro grazie alla polizia e ai comitati, che eseguono ogni suo volere. Ma non può fare nulla contro il tempo. Gengis ha 93 anni, e nonostante continui a subire interventi per sostituire i suoi organi malandati, non può rigenerare le sue cellule cerebrali. Presto o tardi il signore supremo della Terra dovrà abbandonare il suo trono. A meno che...

Credo che Robert Silverberg non abbia bisogno di presentazioni. Questo "grande vecchio" della fantascienza ci ha regalato romanzi incredibili, appassionanti, e capaci di raccontare visioni e paure tuttora attive nella nostra cultura. Shadrach nella Fornace (1976) è uno dei migliori libri della sua sterminata produzione, una novel orwelliana che straripa di spunti ed elementi fantascientifici- senza esplodere. Quello che Silverberg riesce a fare in poco meno di 300 pagine è incredibile. Altri autori avrebbero impiegato minimo il doppio, infarcendo il romanzo di informazioni inutili e dilungandosi su dettagli superflui.  Protagonista del romanzo è Shadrach Mordecai, giovane e aitante medico personale di Gengis II Mao IV.

Close enough.


Shadrach è dotato di un innesto sottocutaneo che lo aggiorna costantemente sullo stato di salute dell'anziano leader e dei suoi organi: quando Gengis sta male, Shadrach lo percepisce e si adopera per rimetterlo in sesto. I due sono legati da un rapporto simbiontico che li rende due facce della stessa medaglia: uno è vecchio, spietato e implacabile, l'altro è giovane, idealista, un esempio di integrità. Tuttavia, un ottimo medico personale non è sufficiente per garantire la vita eterna: ecco perchè Gengis sta finanziando tre avveniristici progetti in modo da continuare il suo regno. Uno è il progetto Talos, che prevede la costruzione di un androide in cui uploadare la personalità del caro leader; il secondo è il progetto Fenice, con cui sarebbe possibile garantire una rigenerazione cellulare completa rendendo il corpo di Mao immortale; e infine il progetto Avatar, tramite il quale Gengis potrebbe occupare un altro corpo umano inserendovi la sua mente (e cancellando quella del proprietario precedente).

L'equipe scientifica al lavoro.



Il progetto Avatar è al momento il progetto più vicino alla conclusione, e a quanto pare è già stato trovato il candidato perfetto: Mangu, il carismatico vicerè e protetto di Mao, più volte indicato dal vecchio leader come suo futuro erede. Peccato che il corpo di Mangu venga ritrovato spiaccicato ai piedi di una torre... ma il progetto continua. Chi potrà mai essere il nuovo ospite designato? Un dubbio si insinua nella mente del protagonista, diventando sempre più realistico e spaventoso. Shadrach si trova davanti a due scelte: restare, e diventare il nuovo avatar di Mao, o tentare la fuga e far perdere le sue tracce... ma sarà possibile sfuggire dagli artigli del dittatore?
Con la scusa di una lunga vacanza, Shadrach inizia un lungo viaggio in giro per il mondo, tra Roma, Nairobi e Gerusalemme. Una sorta di pellegrinaggio che lo porta a contatto con le sue origini e con i resti di antiche civiltà, ma anche con uomini coraggiosi che si rifiutano di piegare il capo di fronte alle difficoltà. E così inizia a formulare un piano per difendersi dalle mire di Mao...

Ingegneria genetica, robotica, guerre virali, cataclismi, cerimonie religiose piene di allucinogeni... e molto altro ancora. Silverberg crea un mondo credibile, caotico, affascinante, e stranamente in sintonia con il vero 2012. Certo, non siamo stati decimati da eruzioni vulcaniche e guerre batteriologiche, e non siamo governati da un tappo cinese semiimmortale, però... beh, questo libro è attualissimo nello spirito. E' quasi incredibile pensare che sia uscito nel 1976 (guarda caso l'anno in cui morì Mao Tse-tung), e a quante delle idee ivi presenti (come il progetto Avatar) siano estremamente avanzate per la sci-fi dell'epoca. Un romanzo profetico, dunque, con personaggi molto convincenti e ben delineati, impreziosito da alcune scelte di Silverberg. Come il rifiuto di separare il mondo in "buoni" e "cattivi". Mao è uno spietato dittatore, ma effettivamente mantiene ordine. Shadrach è un medico di buon cuore e dai forti ideali, ma mantiene in vita Mao. Il Capo della Sicurezza Avogadro tortura e uccide la gente perchè è il suo lavoro, e perchè non può permettersi il lusso del rimorso. E così via.  Geniale anche l'idea di inserire stralci del "diario" di Mao (scritto in realtà da Shadrach) fra i vari capitoli.

Di Silverberg in italiano c'è davvero poco. Per gustarvi Shadrach nella Fornace nell'italico idioma dovete rivolgervi a eBay o a qualche bancarella dell'usato: l'edizione Urania del 1995 è una possibilità, così come quella del 2010 (Collezione Urania). Se invece non schifate l'inglese e gli e-Readers, eccovi una edizione economica per Kindle della Gollancz. Buona lettura!


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