I Libri del Goblin: The Bookman

Creato il 20 aprile 2012 da Giobblin @MrGiobblin

Io amo Angry Robot Books. Questa casa editrice britannica ha prodotto più libri fantastici (in soli tre anni) di quanto le nostre Mondadori & Co. potrebbero fare in un'era geologica. E con "fantastici" intendo sia per qualità che per genere. Il libro di oggi è The Bookman di Lavie Tidhar, pluripremiato scrittore di origini israeliane; primo capitolo di una trilogia (The Bookman Histories) ma leggibile come testo a sè stante, The Bookman rappresenta una ventata fresca per il genere steampunk. Ammettiamolo: dopo un pò i romanzi "a vapore" tendono ad assomigliarsi tutti. Abbiamo corsetti, navi volanti, ingranaggi, pistole Tesla... che noia! Tidhar dà invece una nuova direzione al genere, inserendo moltissimi elementi che elevano The Bookman al di sopra della massa. Tanto per cominciare, l'epoca Vittoriana del libro è un pò diversa da quella che conosciamo... così come l'Impero Britannico. Tutta colpa dell'esploratore Amerigo Vespucci,  che tornando dal nuovo continente, chiamato appunto "Vespuccia" in suo onore, scoprì una misteriosa isola... e gli esseri che la abitavano. Ed ebbe la sventurata idea di portarli in patria con sè. 

Close enough.


Les Lezards, come vennero poi chiamati questi esseri rettiliformi, si impadronirono presto del trono d'Inghilterra e crearono un Impero invincibile. Secoli più tardi, quando la nostra storia ha inizio, la Regina Lucertola, Vittoria, è a capo di una potente nazione dotata di tecnologie avveniristiche- gli automi sono estremamente diffusi in ogni strato della società, si viaggia tramite dirigibile, esistono computer di Babbage e radio brevettate da Tesla... ma una Rivoluzione è in arrivo, e il giovane protagonista, un poeta di nome Orphan, si ritroverà nell'occhio del ciclone. Mentre Londra si prepara a festeggiare il primo lancio di una sonda su Marte, uno spietato terrorista, il Libraio, compie una serie di attentati in giro per la capitale, piantando bombe all'interno di testi scritti... e Lucy, biologa marina nonchè promessa sposa di Orphan, rimane coinvolta in un'esplosione proprio durante la cerimonia per il lancio della sonda. Distrutto dal dolore, il poeta inizia a dare la caccia al libraio, per vendicare la morte della sua amata...

The Bookman ricorda La Lega degli Straordinari Gentlemen di Alan Moore in più di un'occasione. Sebbene i suoi personaggi non siano ben delineati come nella graphic novel, il romanzo di Tidhar compensa con una creatività impressionante. La lista di "volti noti" che compaiono in The Bookman è lunghissima, e non mancherà di far sorridere i lettori più smaliziati.  James Moriarty è il primo ministro. Irene Adler è un Ispettore di Scotland Yard. Sherlock Holmes è in coma. Jules Verne è un esploratore che gira il mondo sul Nautilus. Lord Byron è un'automa. Karl Marx è un anarchico.  Mycroft Holmes è a capo dei servizi segreti. Perfino Il Turco, l'incredibile robot che gioca a scacchi, ha un ruolo nella storia. 

Un libro ambizioso, molto particolare, ma che continua a sorprendere il lettore con nuove trovate. (Io avrei preferito un pizzico di umorismo in più, ma fa lo stesso). The Bookman frulla metaletteratura, poesia, archetipi (Orphan è il classico giovane in cerca del suo destino, ma anche una sorta di Orfeo, che viaggia fino all'Inferno per amore), steampunk, cyberpunk (gli automi che domandano diritti pari agli esseri umani), romanzi di avventura vecchio stile (pirati, isole misteriose, fitte giungle) e fantascienza classica (uomini-lucertola, sonde spaziali). Sembra caotico? Credetemi, non lo è.

Nel lungo viaggio che lo porterà a scoprire le sue origini e quelle delle Lucertole, Orphan verrà manipolato da più fazioni... ma quando si troverà di fronte ad un'importante bivio, compirà una scelta inaspettata che potrebbe cambiare il mondo per sempre. Curiosi? Non perdetevi questo romanzo, allora.
The artificial eyes blinked at Orphan. “The right to exist. Freedom.”“But you are machines,” Orphan said, and the Turk’s head turned in a slow odd shake, left to right to left.“So are you,” it said.


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