Vista la minaccia che incombe sulla mia testa ( qui c’è posto o per te o per i tuoi libri: scegli!), ho deciso di chiedere asilo politico presso qualche anima amica e caritatevole. In alternativa posso solo applicare la programmazione per flussi d’entrata, ovvero potrò comprare un libro, solo quando sarò riuscita a collocarne uno in uscita, presso qualche famiglia che lo tratterà bene.
Settimana scorsa ho imbiancato il mio studiolo. È una stanzetta piuttosto piccola dove una parete è occupata dalla libreria, e sulle altre tre ci stanno due scaffali e due poltrone. Fino alla settimana scorsa, tra uno scaffale e le poltroncine, ci stava una scatola di cartone piena di libri che non avevano trovato posto altrove, essendo gli scaffali pieni zeppi. Così, dopo aver spostato tutto per imbiancare, nel rimettere a posto, mi son trovata nella condizione di dover effettuare una scrematura (dolorosissima) dei libri da tenere. Ricordate la domanda ”cosa buttereste dalla torre”? Io ho optato per i libri della scuola superiore, più qualche romanzo che non mi era piaciuto e qualche libro doppio (che io avevo comprato e che poi mi era stato regalato)Una trentina di libri o poco più che, impacchettati per bene, ho portato alla locale biblioteca pubblica. Non li hanno voluti, si sono tenuti solo qualche romanzo.Buttarli non se ne parlava così, armata di banchetto, sono andata al mercatino dell’usato e li ho messi in vendita al prezzo simbolico di un euro. Non ne ho venduto nemmeno uno!! La gente passava distrattamente e poi si fermava al banchetto di ninnoli che stava accanto al mio.Sono stata presa dallo sconforto. Buttare i libri per me equivale a un sacrilegio. Farne un vanitoso falò, al grido di “Dio lo vuole!”, non mi sembrava il caso, non somigliando io, nemmeno un po’, a Savonarola (ehmm! rispetto a lui ho qualche kg in più - mi piacciono i gelati e la buona cucina - non seguo i digiuni e le mortificazioni corporali). Che fare??? Nemmeno Lenin mi è stato d’aiuto, in questo frangente.Ho rimesso i libri in una scatola, ho sigillato con nastro adesivo, ed ho portato tutto in soffitta, in preda a uno stato d’animo che oscillava tra l’afflizione e l’impotenza.
Vista la minaccia che incombe sulla mia testa ( qui c’è posto o per te o per i tuoi libri: scegli!), ho deciso di chiedere asilo politico presso qualche anima amica e caritatevole. In alternativa posso solo applicare la programmazione per flussi d’entrata, ovvero potrò comprare un libro, solo quando sarò riuscita a collocarne uno in uscita, presso qualche famiglia che lo tratterà bene.
Vista la minaccia che incombe sulla mia testa ( qui c’è posto o per te o per i tuoi libri: scegli!), ho deciso di chiedere asilo politico presso qualche anima amica e caritatevole. In alternativa posso solo applicare la programmazione per flussi d’entrata, ovvero potrò comprare un libro, solo quando sarò riuscita a collocarne uno in uscita, presso qualche famiglia che lo tratterà bene.