A che gioco giochiamo? Fra vermidita, luce e differenze non c’è che l’imbarazzo della scelta. Il divertimento è assicurato, grazie a un signore francese di nome Hervé Tullet. Nato nel 1958, Tullet ha studiato Arti plastiche e decorative, prima di lavorare per la comunicazione e la pubblicità. Il suo primo libro per bambini risale al 1994, e in breve l’autore è diventato famoso come il “re dei libri prescolari”.
Lo scorso anno Panini ha pubblicato Un libro, vincitore del Premio Andersen come Miglior libro fatto ad arte. Il volume ha illustrazioni semplicissime che spingono a giocare con le pagine. Si comincia con un semplice pallino giallo, e con l’autore che chiede al lettore di fare qualcosa. A ogni pagina il pallino va premuto, o picchiettato, o sfregato… insomma, c’è un’istruzione ben precisa sul gesto da compiere, e come per magia alla pagina successiva c’è un pallino in più, o è più grande, o ha cambiato colore, proprio come se non premessimo i tasti di un videogioco per modificare l’immagine che abbiamo davanti. Il libro non viene solo letto, ma diventa un vero e proprio gioco.
E proprio nello spirito del gioco quest’anno Phaidon ha pubblicato sei libretti in una collana denominata “A che gioco giochiamo?”
Il gioco di mescolare l’arte è un po’ più convenzionale, con le pagine tagliate in modo da formare tre sezioni sovrapposte. Sfogliando solo una o due delle sezioni si possono creare nuove immagini. L’idea non è nuova, ma il gioco è sempre affascinante. Di questo stesso tipo è anche Il gioco delle combinazioni.
Il gioco delle differenze aiuta a osservare bene le immagini, perché gli oggetti disegnati sulle due pagine a volte sono uguali, ma a volte fra loro ci sono delle piccole differenze.
Questi non sono tutti i libri di Tullet, sono solo i più recenti. L’autore è davvero da scoprire perchè i suoi sono libri, ma allo stesso tempo sono giochi. Ed è possibile giocare ancora un po’ sul sito di Tullet: http://tullet.free.fr/