Su quei monti ostili e splendidi qualcuno da oltre 40 anni compie un rituale relativamente nuovo che però sa di profonda antichità: la bibliotecaria cammina per portare i libri. Non esiste un luogo fisico chiamato biblioteca, non esistono bibliotecari che catalogano dietro la scrivania ed attendono i lettori. Preparano il loro pacco di libri, lo zaino e si mettono in marcia, sono attivi anziché passivi. Nel frattempo nella provincia vicina un’altro bibliotecario fa la stessa cosa prendendo il cammino inverso, le piccole comunità si scambiano i libri che hanno. Un gesto potente e poetico che acquisisce una forza straordinaria nella reiterazione costante. Questa rete di gesti, azioni e persone prende il nome di Red de bibliotecas rurales de Cajamarca.
Quella servita dalla rete è una comunità rurale e molto spesso i bibliotecari camminatori sono essi stessi contadini, gli obiettivi di questo servizio sono il riconoscimento ed il mantenimento della cultura comunitaria, lo scambio di informazioni tramite i libri, la produzione di materiale bibliografico che scaturisce dalla conoscenza della popolazione, la promozione della formazione di gruppi di lettura, il riconoscimento dei saperi tradizionali e l’appoggio alle attività culturali delle comunità contadine appartenenti alla rete.
Un giorno un regista italiano coglie l’aspetto intensamente poetico e resistente di questa pratica e lo trasforma in un documentario che è un inno alla lettura ed agli abitanti di quei luoghi. In effetti è un regista un po’ particolare: Pier Paolo Giarolo nasce a Comodoro Rivadavia, in Argentina, nel 1970. Ha un diploma di pianoforte al Conservatorio di Vicenza, nel 2006 ottiene la licenza per l’esercizio di Cinemambulante e crea la Outroad cine production, che definisce così: Outroad è una società di produzione. Ha sede in un furgone che si chiama sultappetovolante. Outroad e sultappetovolante pagano le tasse e rispettano i limiti di velocità. Di solito parcheggiamo di fronte al mare a patto che non ci sia tanta gente. Outroad è una società di produzione che usa il pannello solare, fa la raccolta differenziata, diventa un’officina durante le riprese, si trasforma in cinemambulante quando bisogna far cassa. E poi nel furgone ci sono una biblioteca, un pianoforte, una stufa a legna e tanti film da studiare.
Mi pare evidente che l’amore per i libri ed il bisogno di muoversi di Giarolo siano entrati perfettamente in risonanza con il progetto della Red de bibliotecas rurales, ed è forse per questo che il film, che si intitola Libros y nubes, è molto riuscito ed ha vinto il premio Genziana d’argento al 61° Trento film festival. Ora, come al solito, bisogna solo sperare che venga ben distribuito.