E se la lettura di 50 sfumature vi ha incuriositi, e sognate fruste, sculacciate e bende, prima di darvi al BDSM casalingo e creativo vi suggerisco di leggere almeno I love BDSM. Guida per principianti ai giochi erotici di bondage, dominazione e sottomissione. Se cercate qualcosa di scandaloso non è questo il caso, perché qui si demoliscono falsi miti e si sottolineano alcune semplici regole, normale buon senso che a volte l’ansia di prestazione abbandona nel dimenticatoio.
Ayzad, con una scrittura semplice, senza enfasi inutile, e, soprattutto, molto realistica, demolisce alcune delle più comuni convinzioni e cerca di dare utili consigli a chiunque desidera anche solo saperne di più di questo mondo, che così chiuso non è, il BDSM.
Non è un caso che i problemi più seri con l’eros estremo derivino proprio da questo. Per imparare a fare bondage o praticare un fisting ci sono infinite guide online, manuali e perfino seminari dedicati: qualche ora di studio, e chiunque può diventare un esperto. Come gestire correttamente un rapporto di dominazione e sottomissione invece non lo spiega mai nessuno.
Ricapitolando, se cercate lattice, fruste, tacchi improponibili, e luoghi dove tutto è concesso… cambiate sogno. La realtà è ben diversa e chi pratica il BDSM in tutte le sue sfumature, deve sempre rispettare il partner. Quindi, vietato fare stalking e nessun contratto. Se il partner dice basta, ci si ferma, ecc. Buon senso? Si, ma a quanto pare spesso si dimenticano le basi del rapporto di coppia.
In tutta sincerità alcuni consigli e regole ritrovate in I love BDSM le proporrei anche nei corsi prematrimoniali:
Se un dominatore viene infatti visto come una figura discutibile ma anche invidiabile, un sottomesso manda in tilt i canoni di giudizio della società contemporanea. Anziché cogliere l’aspetto romantico e sensuale del ruolo, si tende a etichettarlo come debole, vile, abietto. Ma non solo: il pregiudizio generale – perfino fra tanti praticanti di bdsm – è che chi ama questo genere di cose si sottometta a tutti, anziché donarsi solo al partner.
La realtà è tuttavia ben diversa da come la si immagini. Anzi, per molti versi è proprio l’opposto. Per esempio: in un rapporto bdsm sano la motivazione del sottomesso non è affatto lo spirito di sacrificio, la devozione, la coercizione né la personalità magnetica di chi domina. Molto più concretamente, a guidare le sue azioni c’è soprattutto l’egoismo.
Quindi, dimenticate Grey, lasciate lo psicopatico che c’è in lui a chi ha altrettanti problemi, e se desiderate sperimentare, con buon senso, non dimenticate di chiedere prima al partner…
Senza dare qualcosa in cambio non si ottiene niente – L’errore più grave dei disperati citati qui sopra non è proporre fantasie estreme, ma illudersi che qualcuno possa volerle soddisfare senza motivo. Anche il più convinto dei masochisti desidera infatti ottenere qualcosa da questi giochi: seduzione, senso di appartenenza, stimolo intellettuale. Impegnarsi per alimentare l’eccitazione altrui è indispensabile, esattamente come nel sesso tradizionale.
I love BDSM – Ayzad – 80144edizioni – Euro 14,00