"I love my Favs!"
Creato il 19 agosto 2013 da Ilariadot
@Luna84
Ultimamente sono in fissa con gli slogan da magliette. Non che li indossi o li faccia stampare, che sarebbero due cose per me troppo normali. Macchè. Io li invento e basta. Cosí, senza nemmeno condividerli. Ad esempio, c'é quello per il primo concerto di Dani Martín in Italia: uniforme da Fanclub con punte di delirio. Data e luogo della performance, per non scordare mai. Sotto, nella mia mente malata, le parole “Io CERO”. Senza apostrofo, é ovvio. Ché si giocherebbe sul titolo del singolo per il mercato spagnolo. Capite? Sono troppo avanti. E poi c'é la canotta che avrei sempre voluto avere. Sin da piccola, da quando mio nonno mi ha illustrato il linguaggio marinaresco con l'aiuto di una targhetta tipo quelle con le uscite di emergenza sui sedili degli aerei. Ecco. E' stato allora che ho scoperto l'esistenza di una bandiera che significa: “Sono disorientato, comunicate per me”. Con il senno di poi, sarete d'accordo, ho pensato che mi rappresentasse.Insomma, sull'onda di questo filone, oggi indosserei volentieri un top nero con sopra una stella gialla. Ci farei ricamare sopra “I Love My Favs!” e, a dispetto della tautologia, lo indicherei in una foto facendo facce orgogliose. Sí, perché ormai lo sapete che ho una vena nostalgica mica da ridere. Il problema é che la bastarda tende a far capolino nei momenti meno opportuni. Tipo prima, che avrei dovuto scrivere un post aziendale con i consigli sulla gestione del tempo (Time Management, anzi, ché fa piú figo) e invece mi son persa a rileggermi tutti i miei preferiti su Twitter. Come se non l'avessi mai fatto, poi. La cosa buffa é che la sesta tra le dritte che avrei dovuto dispensare insisteva sul “non perdere tempo prima di iniziare a lavorare”. Ma ormai è chiaro che ho assunto il “predica bene- razzola male” a filosofia di vita. Comunque. Un'altra cosa che dovreste sapere é che da anni considero i “FAV” di Twitter il miglior ritratto possibile di una persona. Di quelle che li usano come me, almeno: per ricordare momenti. Per salvarli dal flusso implacabile delle timeline. Cosí, invece (anzi, prima, perché poi il post l'ho scritto, non crediate!) di dedicarmi al time management mi sono riscoperta. E, mentre sorridevo malinconica, mi é venuta quest'idea bizzarra di condividere quei momenti anche con voi. Li ho raccolti in meno di trenta schermate (non spaventatevi, si leggono in fretta!). Ci sono frasi in cui mi identifico, commenti di amici a cui voglio bene, battute che mi hanno fatta ridere. Ci sono pezzi di conversazione che forse non capirete, ma che a me ricordano attimi concreti almeno quanto un suono, una fotografia o un odore. Tutti assieme, dal piú al meno recente, raccontano in un quadro cronologico inverso la mia vita su twitter. E, con essa, quella che m'é cambiata attorno e dentro anche nel mondo reale. C'é la passione che mi ha spinta ad usare quel social network all'inizio. La Grande Missione che mi sono impegnata ad inseguire. E poi, via via, il riaffiorare sempre piú pressante di altri interessi, parole, lingue ed avatar. Di altri musicisti, persino. In quelle schermate, se avrete voglia di darci un'occhiata, troverete i miei viaggi, il mio italo-spagnolismo, la pubblicazione del mio libro. E, non crediate: per un momento ci ho pensato sul serio, che di tutto ció, a voi, potesse legittimamente non fregare alcunché. Sono stata quasi sul punto di lasciar perdere. Ma poi mi sono detta: “che diamine!”. I messaggi che condivido sono comunque giá pubblici e rintracciabili online. I loro autori sono abbondantemente citati. E, soprattutto, questo blog é mio. Perció, non vi resta che sopportarmi. E, se vi va, leggervi i miei FAV nella slideshow qui sotto (NB: se passate il cursore del mouse sulla schermata, in alto a sinistra trovate il pause; cliccateci per leggere con piú calma e cliccateci di nuovo per far ripartire le slide)
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