Radio Rock aveva sede su un vecchio peschereccio ancorato subito al di fuori delle acque territoriali inglesi. Il governo le voleva oscurare perché trasmettevano musica "non appropriata". Erano altri tempi, è vero, ma il paragone tra il mare e il web viene spontaneo a tutti, non trovate? Per cui il richiamo tra le webRadio e Radio Rock è stato immediato per me.
Tempo di regolamentazioni per le webRadio e le webTV. Un obolo per iniziare... un briciolo di burocrazia in più... e qualche regola da seguire rigorosamente.
Ora, io non sono quello che tifa per la libertà assoluta e indiscriminata. Credo fermamente che la libertà di ognuno abbia termine dove iniziano le libertà degl'altri. Credo anche che il Web debba avere qualche regola... altrimenti i pescecani finirebbero per prosperare a scapito di qualche pesce pagliaccio con una pinna atrofica. Quindi ben vengano regole che facciano in modo che le trasmissioni seguano la diligenza del buon padre di famiglia (insomma... non vorrei mai una web radio che trasmette in chiaro orgasmi multipli o che inneggi alla superiorità razziale di una etnia rispetto ad altre). Ma... qui si parla anche di soldi, e quando si parla di soldi si finisce sempre per scoprire che le nuove regolamentazioni vanno a strangolare realtà nascenti che per ovvie ragioni non hanno fondi abbastanza grandi da sopportarle.
Io sono un ignorante al riguardo di webRadio o webTv. C'è stato un periodo in cui avevo pensato di aprirne una pure io ma... poi non se ne è fatto nulla. Da ignorante mi chiedo però i motivi per cui sia necessario pagare una tassa all'avvio dell'attività... posso comprendere che le webRadio hanno un potenziale di utenza probabilmente superiore anche a quello delle Radio tradizionali ma... se l'attività è svolta amatorialmente da dei ragazzi, se non ha sponsor, se è più che altro una attività ludica piuttosto che commerciale, perché soffocarle in questo modo?
Dall'articolo di repubblica apprendo che esistono circa 350 attività di questo tipo in Italia. 346 per l'esattezza e, sto parlando solo delle webTV. Chissà quante sono le radio. Chissà quante potranno sopravvivere in seguito a queste nuove regolamentazioni.
E oggi si decideranno le regole riguardanti trasmissioni "on demand", sui videoblog, e cose simili.
Il mio è un blog dedicato ai libri e agli scrittori esordienti; non è probabilmente la sede giusta per discutere di questi argomenti. Per cui chiederò ai miei lettori di non deviare verso polemiche che probabilmente sarebbero più fruttuose se fatte su siti interessati direttamente alla vicenda.
Io, come ho detto, sono un completo ignorante in materia e, ciò che posso dire, nel mio piccolo, è che non sarei felice se chiudesse Radioanimati. Non sarei felice se per colpa di questa nuova legge dovessero chiudere realtà interessanti promosse da giovani intraprendenti. Ripeto però che sono ignorante in materia. Magari esistono delle distinzioni, delle categorie, delle regole differenti a seconda del tipo di attività.
Voi seguite qualche webRadio? Guardare qualche webTV? Sapete che esistono delle webTV dedicate ai libri? Un paio le segnalai persino tra queste pagine, molto tempo fa.
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