I’m gonna give my aimless love, my angry heart, my desire…

Creato il 20 ottobre 2014 da Tereeffe @tereeffe

Questa sera sono ritornata al PalaPanini per seguire la squadra, l’unica, che ho sempre e comunque amato: la pallavolo Modena. Ha cambiato troppi nomi e sponsor in questi ultimi 10 anni, ma, nonostante tutto, la mia passione per questo sport e per la squadra è rimasta costante.
La prima cosa che mi impressiona è vedere un Nikola Grbic , uno di quei pallavolisti storici che ho sempre adorato e stimato, anche se grande avversario del Modena (credo giocasse nel Piacenza quando ebbi l’occasione di vederlo all’opera, qualche anno fa), che allena una squadra fortissima come quella di Perugia.

La formazione di Lorenzetti mi convince in parte, sia perché non ho questo grandissimo amore nei confronti di Bruninho (uno degli alzatori più sopravvalutati in assoluto: durante la partita ho twittato a De Cecco una roba simile a: “scusa, non è che puoi venire ad alzare al posto del brasiliano che abbiamo noi? Sei il benvenuto e ci fai un piacere enorme…”), sia perché Petric mi sembra bloccato in attacco (verrà sostituito da un carichissimo N’Gapeth).
La partita contro Perugia è davvero complicata, dato che la squadra di Grbic è composta da elementi davvero forti e carismatici (Atanasijevic, Buti, Fromm, De Cecco, Giovi…), ma Modena non ha paura e asfalta il team di Perugia per 3 set a 1.
Gli scambi tra le due squadre, nel corso della partita, saranno magistrali ed emozionanti: Rossini vola su ogni palla (il mondiale è ormai dimenticato); Verhees è ottimo al servizio e sbaglia poco in attacco; Kovacevic ha una grinta in grado di deformare palloni e avversari (non avrei MAI pensato che fosse così bravo, soprattutto dopo la prestazione al mondiale in Polonia); N’Gapeth tira scaldabagni anche quando l’alzata fa davvero, MA DAVVERO, schifo; Vettori si fa vedere di meno, ma quando batte o scaraventa lavatrici nel campo di Perugia, tutti se ne accorgono (1-2 murate a parte); Piano parte lentamente, ma quando si sveglia fa dei muri da premio Nobel; Bruninho… Beh, almeno copre bene e al servizio mette in difficoltà gli avversari.
Perugia, invece, sembra addormentarsi, si lamenta un po’ troppo (Atanasijevic in particolare nel II e III parziale, anche se è un giocatore meraviglioso: sbaglierà tanto e starà sulle balle a tutti, ma è un opposto che sa come riscattarsi) e si rassegna all’energia travolgente delle due bande di Modena (e dall’ottimo servizio di quest’ultima).
Partita davvero intensa e coinvolgente, peccato che ora mi tocchi ad avere a che fare con le bimbeminchia che non sanno per chi tifare (“ci sono quei due fighi nella squadra avversaria, come si fa a non sostenerli?!”) e che stordiscono i presenti: forse sono cambiate un po’ di cose negli ultimi sei anni, ma, per fortuna, al palazzetto vendono la birra…



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