I’m on the road again

Creato il 06 dicembre 2013 da Bluesmusic

I’M ON THE ROAD AGAIN – cronaca di un tour – Texas 2011 di Angelina Poggi

Forse ha ragione Fabrizio quando dice che il Texas è davvero speciale. Lì, almeno per quanto riguarda la musica, tutto è molto più semplice. Tutti conoscono molto bene il loro mestiere e lo fanno con scrupolo e semplicità d’animo. Se il celebre film con la Roberts “Mangia prega ama” si fosse chiamato “Mangia prega ama e ascolta” beh, l’ultima parte l’avrebbero dovuta girare in Texas, dove per la maggior parte dei suoi abitanti la musica è come il pane. Fabrizio lo dice spesso: loro hanno la stessa cultura che noi abbiamo per il cibo. Con tutto ciò che ne consegue. Per un musicista andare in Texas è come per un bimbo andare Disneyland. Certo fare ciò che facciamo noi e cioè “andare a vendere il ghiaccio agli eschimesi” non è semplice; eppure armato di passione coerenza e umiltà Fabrizio riesce ogni anno a compiere il miracolo. Il nostro primo tour negli States risale al 1998 ma per noi è sempre come se fosse la prima volta. L’emozione è sempre la stessa. Tutto inizia sabato 3 dicembre all’ Hilltop House di Kerrville cittadina nota per il suo celebre folk festival dove Fabrizio in compagnia di Ponty Bone alla fisarmonica e Donnie Price alla chitarra ha tenuto un concerto in favore delle popolazioni liguri colpite dall’alluvione dei mesi scorsi. Le persone sono accorse numerose e tutti hanno voluto contribuire. L’amore degli americani per le Cinque Terre è grandissimo e tutti hanno donato volentieri qualcosa. Quest’anno ad accompagnare Fabrizio (ma non è la prima volta) una band tutta americana composta da John Inmon (Jerry Jeff WalkerOmar and the HowlersLost Gonzo Band) alla chitarra, Bill Lewis al piano,Donnie Price al basso, Gary Dean alla batteria e il già citato Ponty Bone all’accordion (ex Joe Ely band negli anni in cui quest’ultimo apriva per i Clash e gli Stones). Questa super band esordisce il giorno dopo Kerrville alla mitica Gruene Hall di New Braunfels la più antica balera texana. Qui sono di casa B.B. King, i Fabulous Thunderbirds e Lyle Lovett. Alla band si unisce il nostro figlioccio Stefano Intelisano che da ormai dieci anni vive a Austin dove suona con personaggi del calibro di Patty GriffinDelbert McClintonSeth WalkerRaul Malo Jason Mraz con cui l’anno scorso ha suonato al FarmAid. Non è da tutti suonare in questo luogo davvero leggendario ma Fabrizio è ormai da anni nel cuore di questo pubblico che ogni volta lo accoglie con grande calore. Alla fine del concerto Tracie Ferguson da sempre anima del locale abbraccia Fabrizio chiedendogli di tornare almeno due volte l’anno. Una sola non gli basta! Per dovere di cronaca vanno accreditati anche gli splendidi coristi che hanno supportato Fabrizio e la band. Un coro d’eccezione formato da Melissa WheaterlyBryan MaldonadoAnnie ActonShan KowertDebbi Walton Tommy ElskesTem Watts ePenny Ney. E a proposito di quest’ultima, Il giorno seguente, lunedì, Fabrizio ha una session in studio dove registra sul disco di Penny già corista di Jerry Jeff Walker negli anni settanta e ora pronta a intraprendere una carriera solista. La session è condivisa con Tina Wilkins bravissima cantante e consorte di Tom Wilkins leader dei Mystiqueros anche lei ospite nel cd.
Sulla strada di casa ci fermiamo all’Horse Shoe di Austin per bere una birra in compagnia di Corby Schaubcelebre da noi per essere stato il chitarrista di Ryan Bingham. Il martedì il trio composto da Fabrizio, Donnie Price e Ponty Bone (un trio che ha dinamiche piuttosto interessanti e che potrebbe anche avere un futuro – e chiudo qui!) si esibisce al Lucky Ranch Grill di Lampasas, Texas. Il nome di questa cittadina evoca atmosfere da film western e “quel” Texas “che più Texas non ce n’è”. Il posto è davvero carino, intimo e accogliente, ideale per la musica dell’inedito trio che replica la sera successiva all’ AJ’s Ale House di Marble Falls ospite di Debbi Walton che suona lì tutti i mercoledì che Dio manda in terra. Il locale è la tipica roadhouse texana con il bancone in fondo e il palco dalla parte opposta. Gli avventori sono i tipici avventori di un locale americano. Qui non ci sono turisti e come al solito per chi viene da fuori si ha la sensazione di essere dentro un film. Debbi ha sempre una voce che graffia l’anima e il trio riscuote consensi pieni d’entusiasmo. Trovo anche il tempo di fare due chiacchiere con un avventore che mi racconta di quando perfetti sconosciuti conobbe i fratelli Jimmy e Stevie Vaughan che appena arrivati da Dallas suonavano per le mance nei localini di Austin. Facciamo base a Marble Falls perché il sabato successivo c’è il grande concerto all’ Uptown Theater il luogo dove l’anno scorso abbiamo registrato il nostro “Live in Texas”. Il concerto è una replica ancora più in grande, se possibile, di quanto successo il weekend precedente alla Gruene Hall. La band gira a mille e il gruppo sembra insieme da anni. Musicisti come John Inmon e Ponty Bone con “secoli” di carriera alle spalle supportano Fabrizio con una professionalità e una passione davvero encomiabili e per certi versi incredibile. E’ proprio vero che qui è un altro mondo. A riprendere la performance Rachel O’Neil regista hollywoodiana “in pensione” e non è detto che da tutto ciò non venga fuori un dvd live. Il concerto ha raggiunto il suo apice quando sul palco del teatro è salitaTish Hinojosa. Il suo duetto con Fabrizio su “Mr Bojangles” è stato da brividi. Tish ha la voce di un angelo e quando canta ti tocca davvero. Il disco live va a ruba a fine concerto e Fabrizio riceve complimenti che sono sicura non dimenticherà tanto presto. Nemmeno il tempo di dormire poche ore e già siamo a Fredericksburg daHondo’s, locale anch’esso leggendario gestito dalla figlia di Hondo Crouch poeta, comedian e filosofo celebre per aver fondato quel luogo magico che risponde al nome di Luckenbach. Qui siamo stati invitati al gospel brunch dagli Any Given Sunday grande gruppo gospel capitanato da Melissa Wheaterly. Con loro Fabrizio suona una strepitosa “Jesus on the mainline” con tutti i presenti a battere le mani. Le buone vibrazioni innestate dal gruppo e da Fabrizio permangono nel locale anche quando alle sette scatta l’ora della performance di Fabrizio con la sua band americana al gran completo per un concerto eccitante e coinvolgente. Il pubblico batte le mani, risponde agli inviti di Fabrizio e canta con lui. “Save me Jesus” ha un coro da pelle d’oca. Forse il Paradiso non è qui ma se c’è non deve essere troppo lontano. E’ difficile spiegarlo a parole ma quando Fabrizio suona riesce davvero a connettersi con l’anima delle persone. E questo succede sia qui in Italia sia negli States dove in più hanno il vantaggio di comprendere appieno le parole delle sue canzoni. Tra le tantissime cose che abbiamo fatto durante la nostra permanenza in Texas forse il punto più commovente dal punto di vista emotivo è stato l’aver rincontrato dopo tanti anni (dodici per l’esattezza) il grande Jerry Jeff Walker che come molti sanno è un personaggio piuttosto schivo e riservato. Non è stato facile accordarci per prendere un caffè insieme (anche perché noi eravamo talmente impegnati tra attività live e in studio) ma alla fine ce l’abbiamo fatta. Jerry Jeff ci ha invitato a casa sua. Una casa bellissima immersa nel cuore verde di Austin. A casa sua si beve solo caffè italiano. Jerry Jeff ha accolto Fabrizio come un fratello cantando sommessamente “I’m on the road again” il brano di Fabrizio che insieme hanno inciso nel 1999. Jerry Jeff se lo ricorda ancora bene e chiede a Fabrizio se tuttora la suona nei suoi concerti. Aggiunge inoltre che suo figlio Django, musicista anche lui, quella canzone ce l’ha da anni in scaletta e la esegue spessissimo nelle sue performance. E’ un po’ invecchiato Jerry Jeff ma gli occhi sono sempre quelli di quel ragazzo che ha conosciuto bene la vita on the road e l’ha immortalata nella sua “Mr. Bojangles”. Speriamo di rivederlo presto, Jerry Jeff, magari in Italia dove non ha mai suonato! Quando si va negli States per suonare “purtroppo” manca sempre il tempo per andare a vedere i concerti degli altri artisti. Non ci siamo fatti mancare però l’esibizione di Paul Thorn al Sam’s Burger Joint di San Antonio dove il nostro si prodotto in un concerto rock solido e coinvolgente che mi ha ricordato gli esplosivi Huey Lewis & the News degli esordi. Lui è un ragazzo del sud semplice e affabile e il successo non sembra avergli dato alla testa. E poi si sa che non c’è posto per chi vuol fare la rock star in Texas. Finalmente il lunedì prima di partire per un pranzo in un ottimo ristorante messicano (conosciuto solo dai latinos locali) a San Antonio riusciamo ad incontrare Augie Meyers in compagnia di Sara la sua simpaticissima dolce metà. Era dai tempi delle registrazioni di “Spirit & Freedom” che le nostre vite non si incrociavano e finalmente ci siamo visti di nuovo. Augie d’altronde è sempre impegnato. E’ reduce dalle registrazioni su “Bad as me” di Tom Waits e attualmente sta registrando con Larry Joe Taylor. Inoltre è sempre in giro con i Texas Tornados. Augie ha sempre mille aneddoti da raccontare, ha suonato e li ha conosciuti davvero tutti da Dylan a Keith Richards e ha un racconto per ognuno di loro.
E sull’aereo per il ritorno ci facciamo cullare da tutte quelle storie e da molte altre che ci hanno raccontato in Texas, dai visi delle persone che abbiamo incontrato, dai sogni che abbiamo realizzato e da quelli che abbiamo ancora nel cuore. Sogni che non abbiamo il coraggio di rivelare nemmeno a noi stessi perché altrimenti non si avvereranno mai. E i sogni, e questo lo sapete anche voi, aiutano a vivere…
I wish to be in Texas.
Angelina Poggi


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