Dopo qualche mese in cui mi sono presentata in palestra con maxi tuta e maglie over size, ho deciso che, per evitare di rendermi ancora ridicola, avrei potuto conformarmi un poco all'abbigliamento classico della donna-che-fa-ginnastica.
Così mi sono portata canottiera turchese e un paio di panta-jazz grigi che non mettevo da due anni, ma mentre mi cambiavo nello spogliatoio mi sono resa conto di un fatale errore dovuto al ritardo nelle lavatrici: il perizoma, un indumento che non uso in pratica mai.
Be', mi dico, tutte fanno jogging con il perizoma, che può succedere di male?
Ad esempio che i panta-jazz ti stiano ormai troppo larghi e che tu debba correre sul tapis-roulant reggendoti l'elastico, fino al momento in cui tu sia sudata a sufficienza da far sì che i pantaloni ti stiano adesi al sedere senza l'ausilio delle mani.
Non che ci voglia poi molto tempo: in quel sotterraneo fa già così caldo che solo il salire le scale che portano dagli attrezzi allo spogliatoio ti fa perdere un chilo in liquidi evaporati. La sala-pesi, ovvero il soppalco incassato nel sottoscala, è la zona più torrida; infatti l'istruttore oggi ci ha dato il programma del pump per la prossima settimana:
dalle 18 alle 18,15: pettorali, dorsali, bicipiti, tricipiti, spalle
dalle 18,15 alle 18,30: addominali, gambe, glutei
dalle 18,30 alle 19: aperitivo al bar.
A novembre sono quasi svenuta lì dentro, riuscendo però a lasciare la sala per il più ospitale bagno dei disabili: direi che si può decisamente fare di meglio nei caldi mesi a venire.
Accendete l'aria, vi prego.
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