13 novembre 2013 di Vincenzo D'Aurelio
Nel corso dei secoli XVI-XVIII le storie di famiglia sono state oggetto di argomentazione per una vastissima produzione letteraria. La genealogia, in particolare, ha avuto il merito di narrare la grande storia attraverso le vicende di una schiatta che, per valor militare o civile, è stata una delle protagoniste del tempo. L’araldica, invece, ne ha evidenziato il carattere nobiliare,
ne ha descritto gli imparentamenti e gli onori cavallereschi ma, ancor prima, ne ha figurato le imprese e il prestigio. Il sussidio degli studi genealogici e araldici, quali scienze documentarie ausiliari alla storia, è fondamentale nella ricostruzione dei fatti storici, specialmente quelli “micro”, ma il ricercatore deve porre molta attenzione alle fonti che, nostro malgrado, hanno il difetto di essere spesso imprecise e discordanti.
Vito Papa (Botrugno, 1954) è stato sino a pochi anni addietro dirigente scolastico presso il Liceo Classico di Maglie al cui esercizio ha accostato ricerche e studi sui temi della cultura popolare e della storia locale. È stato autore di interessanti saggi storici oltre ad alcune monografie pregevoli come l’ultima pubblicata per i tipi della Congedo Editore e dal titolo “I Maramonte di Terra d’Otranto” (Galatina, 2013). Oltre al ricco apparato genealogico e ad una accurata scelta di immagini, Vito Papa è stato capace di scrivere una storia di famiglia dove l’autore mostra di essere sempre attento al confronto delle fonti e all’attendibilità di esse. Non raramente, difatti, egli porta in nota le eventuali incongruenze tra le notizie assunte e, specialmente per quelle di natura genealogica, le rettifica per ricondurle su linee di discendenza più coerenti. È, dunque, una sorta di meticoloso studio incrociato sulle fonti riguardanti i principali personaggi della prestigiosa famiglia Maromonte che, dal periodo normanno sino ai primi secoli dell’età moderna, sono stati co-protagonisti delle vicende di Terra d’Otranto. Cavalieri prima, signori feudali poi e, ancora, “famigli” di sovrani, baroni e ricchi proprietari in seguito, segnano l’ascesa di una famiglia che non lesinò gesta di alto valore eroico e ingegnose strategie matrimoniali al fine di consolidare la propria posizione sociale ed economica. Ciò sino alla prima metà del Seicento quando sia la stagnazione economica e sia la peste contribuirono al declino di molte famiglie feudali il cui prestigio non era più legato al “valore di spada” quanto, invece, al potere economico. Sarà proprio in virtù di questo avvicendamento che il ceto borghese e imprenditoriale verrà a sostituirsi a quello aristocratico e, di conseguenza, ad acquisire tutti quei “poteri” una volta assegnati ai baroni. Per questo motivo Vito Papa è molto attento a significare, sotto l’aspetto puramente storico, i valori della nobiltà poiché essa rappresenta l’aspetto politico-sociale del tempo ovvero essa è descrittiva di quella classe dirigente che ebbe in mano le sorti di una vasta società insistente su una certa Terra.
L’autore contestualizza la figura di ogni personaggio nel periodo storico di riferimento che lo stesso premette all’apertura di ogni capitolo oppure approfondisce in un singolo paragrafo. Questa scelta narrativa rende la lettura più coinvolgente poiché al lettore è data la possibilità di “muoversi” idealmente in un ambiente storico ben circoscritto dagli elementi caratterizzanti il fatto narrato. In tal modo la ricostruzione storica della famiglia Maramonte attraversa circa sei secoli di storia spostandosi simultaneamente, dal Trecento in poi, dagli Abruzzi all’Albania e alla Terra d’Otranto e, principalmente, nel Salento dove il casato infeuda Botrugno, Cutrofiano, Campi, Cursi ecc. per poi ancora diramarsi sino a formare linee di discendenza distanti ma riconducibili tutti allo stesso capostipite così come descritto nelle tavole genealogiche allegate.
Una ricerca, dunque, accurata e scrupolosa che ha il merito di aver interpolato buona parte delle fonti storiche disponibili che, a loro volta, l’autore ha saputo in molti casi rettificare e documentare. Vito Papa è riuscito in un lavoro che consegna al tempo, alla cultura meridionale e alla curiosità dei futuri studiosi o, semplicemente, appassionati.
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