I Media & Pza Fontana a 45 Anni di Distanza

Creato il 11 dicembre 2014 da Pedroelrey

Decima pun­tata su Radio Citta Fui­jko di “In Media Stat Virus: I Media nell’era di Twit­ter” dedi­cata ai media e Piazza Fon­tana a 45 anni di distanza.

Insieme a Fran­ce­sca Cle­men­toni, gior­na­li­sta video­ma­ker e mem­bro di Data­Me­dia­Hub , pro­viamo a riper­cor­rere come in quei tra­gici giorni i media trat­ta­rono il cri­mi­nale atto ter­ro­ri­stico sia per ripor­tare alla memo­ria una delle pagine più tri­sti del nostro Paese che per foca­liz­zare il ruolo dei media, e dei quo­ti­diani in par­ti­co­lare, nell’opinion making dell’epoca. Una lezione da non dimenticare.

In mezz’ora di pod­cast, che come sem­pre è pos­si­bile ria­scol­tare e, volendo, sca­ri­care, ven­gono rias­sunte le gior­nate imme­dia­ta­mente suc­ces­sive all’attentato trac­ciando un qua­dro sto­rico del momento e del ruolo dei media in quelle gior­nate. Negli stac­chi  musi­cali pezzi da anto­lo­gia che avvi­ci­nano ulte­rior­mente alla com­pren­sione del contesto.

Siamo in un’epoca in cui il peso della TV è ancora mar­gi­nale e, ovvia­mente, la Rete esi­ste solo nei romanzi di fan­ta­scienza. Un’era, distante anni luce da oggi, in cui i gior­nali hanno il pre­do­mi­nio asso­luto nel dare senso alle infor­ma­zioni, nell’orientare l’opinione pubblica.

Il 13 e 14 dicem­bre, e nelle gior­nate suc­ces­sive, la mag­gior parte della stampa è accon­di­scen­dente nei con­fronti delle auto­rità giu­di­zia­rie e delle noti­zie che for­ni­vano, ripor­tan­dole e spo­san­done le tesi senza esi­ta­zione. Due gli obiet­tivi di fondo: nar­rare lo sgo­mento della popo­la­zione ed al tempo stesso cer­care di rassicurarla.

Il ter­rore è tale, per un evento che non ha pre­ce­denti, dal dopo­guerra in poi sino a quel momento, che per effet­tuare un paral­le­li­smo viene richia­mato l’attentato del 1921 al Diana, sem­pre a MIlano. Atten­tato ricon­du­ci­bile ad una fazione degli anar­chici dell’epoca che fu parte della trama che con­dusse alla pista anar­chica anche per la strage alla filiale della Banca Nazio­nale dell’Agricoltura.

Fuori dal coro due gior­nali inglesi: Obser­ver e Guar­dian che sin dalle prime ore sot­to­li­neano come la tesi della pista anar­chica possa essere tesa ad ecci­tare l’odio verso la sini­stra ita­liana per favo­rire una cospi­ra­zione auto­ri­ta­ria nel Paese. Ipo­tesi che in quei giorni fu liqui­data dalla mag­gior parte delle testate ita­liane come “un romanzo nero sca­tu­rito dall’incapacità degli stra­nieri di stac­carsi dai pro­pri schemi”

Dall’analisi della nar­ra­zione media­tica emerge con chia­rezza, come evi­den­ziano le prime pagine dell’epoca riprese in que­sto arti­colo, lo spa­zio dato a noti­zie false e diver­sive con­cesso dagli organi di infor­ma­zione. Chissà se anche allora era tutta farina del loro sacco

La tesi con cui  Mat­teo Pedraz­zini [*], si è lau­reato alla Sta­tale di Milano in cul­tura e sto­ria del sistema edi­to­riale, rico­struendo la ‘’lezione gior­na­li­stica di Piazza Fon­tana’’ attra­verso l’ ana­lisi del modo con cui i gior­nali, quo­ti­diani e set­ti­ma­nali, affron­ta­rono la rico­stru­zione della strage e ne segui­rono gli effetti, è una let­tura obbli­gata per approfondire.

Mar­tedì pros­simo, 16 dicem­bre, ultima pun­tata, prima della pausa nata­li­zia, dedi­cata a i “La rap­pre­sen­ta­zione del Natale attra­verso i media e la comu­ni­ca­zione d’impresa”, rela­tiva alla nar­ra­zione media­tica sia sotto il pro­filo gior­na­li­stico che pub­bli­ci­ta­rio del Natale. È pos­si­bile inte­ra­gire via Twit­ter uti­liz­zando l’hashtag  #imsv14 @pedroelrey / @radiofujiko

[*] Pub­bli­cata ori­gi­na­ria­mente dagli amici di LSDI.


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