I medici non sono onnipotenti

Da Leragazze

Un rapporto relativo al 1999 mise in evidenza che in quell’anno gli errori dei medici avevano provocato negli Stati Uniti circa 98 mila morti e oltre un milione di lesioni nei pazienti.

Recentemente è stato realizzato un nuovo studio, pubblicato sul New England Journal of Medicine, volto a verificare se negli anni la situazione fosse migliorata. Sono stati presi in esame i ricoveri in dieci ospedali del North Carolina nel periodo 2002-2007. Si è scelto questo stato perché si è sempre dimostrato all’avanguardia nei programmi tesi a migliorare la sicurezza dei pazienti. Tuttavia, non si è riscontrata alcuna diminuzione nel numero di incidenti. Su oltre 2300 persone, il 25% è stato danneggiato dall’assistenza sanitaria ricevuta e il 63,1% dei danni è stato giudicato evitabile. Non tutti i problemi erano seri; la maggioranza era temporanea e trattabile, ma il 42,7% di essi ha richiesto un prolungamento dei tempi di permanenza in ospedale. Nel 2,9% dei casi i pazienti hanno subito un danno permanente, un po’ più dell’8% dei danni ha messo in pericolo la vita e il 2,4% ha provocato o ha contribuito al decesso del paziente.

Tutto questo mi ha fatto pensare a come ci si sente quando si è toccati direttamente, noi o i nostri cari, da interventi sbagliati di medici. Ho presente la rabbia, l’impotenza, lo sconforto.

La mia impressione, tuttavia, è che, al di là dei casi di innegabile malasanità, sia molto diffusa la convinzione che la medicina sia infallibile, che i medici siano onnipotenti e che gli eventuali esiti negativi siano dovuti a incompetenza, superficialità o supponenza. Molte volte sarà pure così, ma credo che dobbiamo convincerci, anche alla luce di questi dati, relativi a un paese, gli Stati Uniti, dove spesso gli italiani abbienti vanno a curarsi, che la medicina non è una scienza esatta e che i medici, in quanto uomini, possono sbagliare. E azzardo, senza voler generalizzare, che alla creazione di questa percezione erronea abbiano contribuito, almeno in parte, anche alcuni medici ostentando una sicurezza priva di dubbi e offrendo dell’”arte medica” un’immagine non realistica che può creare false aspettative.



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