I membri dell’UAAR gioiscono per la morte di don Verzé e dei cristiani in Nigeria

Creato il 03 gennaio 2012 da Uccronline

Così com’era accaduto nel settembre scorso per il vaticanista Giancarlo Zizola (cfr. Ultimissima 21/9/11), gli intolleranti membri e fans dell’Unione Atei Agnostici Razionalisti hanno esultato e festeggiato per la morte di alcuni credenti, in particolare per il prete-manager don Verzé e per i cattolici nigeriani morti il giorno di Natale per un attentato terrorista. Per gli uaarini sono notizie liete, che danno senso alle loro giornate. La stessa redazione UAAR è complice e probabilmente concorda con questi sfoghi disumani, non solo perché i suoi responsabili sono tra i primi ad esultare (come vedremo), ma perché non interviene nella moderazione di nessun commento offensivo (al contrario di quelli che contengono la parola “uccr”, provare per credere!).

Il 31/12 l’UAAR ha pubblicato, in mezzo al gossip quotidiano sulle religioni, la notizia della morte di don Verzé.  Subito i suoi seguaci hanno espresso non solo legittime critiche sul suo controverso operato all’interno del San Raffaele, ma hanno pubblicato pareri decisamente “poco cristiani” (in tutti i sensi, ovviamente), gioendo per la morte di un credente e ancor di più di un sacerdote (seppur sospeso dalla Chiesa dagli anni ’70) . L’utente “Luigi” è andato subito dritto al punto: «Uno in meno,ma TROPPI ne devono morire di questi in***i!». L’utente “Nicola” ha subito replicato entusiasta: «non mi copiare la mia preghiera della sera!», mentre l’utente “San Dokan” ha risposto, non certo rammaricandosi, ma concedendo un’altra via d’uscita: «Beh, non devono neanche per forza morire, basta perlomeno che si facciano gli affaracci loro». Il giorno prima aveva invece appoggiato pienamente l’operato del capo-chierichetti dell’UAAR di Bologna, Roberto Grendene. L’utente “Whichgood” , prima di insultare gratuitamente i cattolici che commentano abitualmente sul sito, ha scritto: «Mi dispiace soltanto che non abbia fatto neanche un solo giorno di galera», solo pochi giorni fa si complimentava per le iniziative della “sua” UAAR.  Tamarey, poco tempo fa mostrava tutto il suo attivismo da uaarino/a militante, e alla notizia non si è trattenuto/a: «è morto don verzé….SAMBA!». Anche l’utente Arnaldo ha voluto festeggiare postando il link ad un video di Youtube di musica brasiliana. Dalla rarità del nome si ipotizza che possa essere Arnaldo Demetrio, responsabile del Gruppo Atheia e collaboratore dell’UAAR. L’utente “civis romanus sum” non si è lasciato scappare la notizia: «Come augurio PER UN BUON ANNO! Ne dovrebbero morire ancora a migliaia di suoi simili per pensare il nostro paese finalmente libero e migliore». Tempo fa ostentava il suo orgoglio di essere ateo. La redazione UAAR non solo non è voluta intervenire per difendere per lo meno il rispetto verso una persona defunta, ma ha a sua volta festeggiato della morte di un uomo attraverso FloraSol Accursio, responsabile del sito web UAAR, impiegata milanese, iscritta all’UAAR dal 2008, la quale si è espressa così: «il 2012 inizia con un Gran Corrotto in meno. Prima buona notizia».

Ma gli uaarini non si sono ovviamente trattenuti nemmeno per la strage di cattolici in Nigeria, avvenuta proprio il giorno di Natale. In queste ore sono annunciati nuovi attacchi verso i cristiani del Sud della Nigeria, e l’utente uaarino “Francesco” ha scritto: «I terroristi hanno fatto un bel regalo di natale al Vaticano e ai sottosviluppati che gli corrono dietro». Non manca ovviamente di citare la “civilizzazione laica” che impedirebbe queste azioni in Occidente. L’utente “ateopisano” si è mostrato stranamente rammaricato, non ovviamente per le vittime però: «Non so esattamente come stanno le cose in Nigeria. Quello che mi dispiace è che delle vittime di un fondamentalismo religioso vengono strumentalizzate qui in Italia». Altri ironizzano così: “Regolamento di conti tra gangs rivali”. Otto Permille ha riflettuto: «Cristini e mussulmani. Speriamo che prima o poi si eliminino a vicenda». Stranamente qualcuno che per lo meno recita la parte del dispiaciuto c’è questa volta, mentre pochi altri lo sono realmente, come ad esempio l’utente cesareTS, il quale legge i commenti e si è chiesto perplesso: «Ma vi rendete conto che i commenti fino ad ora sono una strumentalizzazione stucchevole? Essere atei forse ammette di avere disprezzo per la vita dei credenti?». Guarda caso è l’unico utente non credente frequentemente in disaccordo con le notiziole da gossip pubblicate dall’UAAR e spesso in litigio con i devoti uaarini, ai quali dice: «attaccare sempre i credenti in modo derisorio e offensivo è inutile e dannoso per la causa atea», scatenando così le loro ire.

Ricordando la complicità diretta (FloraSol Accursio) e indiretta (nessuna moderazione) dell’associazione UAAR per queste forme di disprezzo verso persone che sono credenti in Dio, ci domandiamo se la società civile sia disposta ad accettare una setta fondamentalista di questo tipo, augurandoci che i tanti “cesareTS” si impegnino a sollevare il livello della cultura laica, salvandola innanzitutto dalle sue frange più estreme.


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