I mercati sono un patrimonio da difendere

Da Traveltotaste

 

Adoro i mercati, quelli autentici.

Negli ultimi anni, la tendenza italiana è quella dell’omologazione e anche i mercati, purtroppo, non ne sono esenti. Una sfilza di bancarelle che vendono le stesse identiche cose, denotando secondo me, non solo poca fantasia ma anche una limitata lungimiranza commerciale.

A Torino c’è il più grande mercato d’Europa, quello di Porta Palazzo.

Questa zona, che non è un quartiere vero e proprio, deve il suo nome ad una delle porte della città, l’antica Postierla San Michele, che collegava i borghi suburbani con il mercato di Piazza delle Erbe, l’attuale Piazza Palazzo di Città.

Nel corso dei secoli la Postierla venne sostituita da una porta in muratura, e nel XVII sec. subentrò definitivamente alle Porte Palatine quale accesso principale settentrionale.

Il Re Vittorio Amedeo II, volle dare a Torino un’immagine più adatta ad una moderna capitale settecentesca ed ordinò una serie di interventi sulle porte di accesso alla città per dare loro un aspetto di rappresentanza, oltre alla funzione difensiva che già avevano.

I lavori iniziarono nel 1699 e nel 1701 venne inaugurata la Porta Palazzo.

I mercati si stabilirono qui definitivamente nel 1835 a seguito della proibizione la vendita di qualsiasi prodotto sulle piazze del centro città, a causa del colera.

Vennero costruite le prime tettoie, destinate alla vendita di commestibili e si lasciarono lunghe file di baracche per i venditori delle altre merci.

Gli alimentari venivano conservati nelle Ghiacciaie sotterranee, grandi locali che scendevano per quattro piani nel sottosuolo; queste strutture esistevano già dal 1922.

Attualmente su piazza della Repubblica ci sono quattro strutture coperte, che ospitano macellerie, panetterie, il mercato del pesce e dei contadini, più la zona allestita con le bancarelle di frutta, verdura ed articoli di vario genere.

Porta Palazzo è una zona che mi piace frequentare, anche se molti torinesi potrebbero inorridire al solo pensiero. Qui si possono ancora trovare antiche botteghe artigiane che altrove sono scomparse, vecchie drogherie arredate completamente in legno che vendono caramelle sfuse, tè di ogni tipo e prodotti che in un supermercato sono impossibili da reperire.

E’ un luogo vivace, colorato, allegro ed abitato quasi esclusivamente da stranieri.

Mi piace passeggiare, fare la spesa, acquistare prodotti di terre lontane ed entrare in contatto con le persone, come i simpatici vietnamiti da cui trascorro spesso del tempo a farmi raccontare del loro Paese.

Molti credono che sia una zona pericolosa da evitare. Come in ogni zona affollata bisogna fare attenzione al portafogli ma, come sempre accade, se si è ben disposti verso gli altri non si può che ricevere gentilezza.

Torino è una delle poche città italiane ad avere mercati rionali quotidiani e sarebbe bello se riuscissero a mantenere la propria unicità senza sentire il bisogno, per me sbagliato, di uniformare gli articoli in vendita perdendo di interesse ed di ogni originalità.

Il mercato di Porta Palazzo lo frequento volentieri perché è sempre coinvolgente e perché, almeno per qualche ora, mi fa sentire in vacanza, grazie ai suoi profumi e colori.

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