I mezzi di comunicazione III appuntamento di Dietro Lo Schermo
Questi vengono chiamati mezzidi comunicazione.E più questi mezzipossiedono la capacità di comunicare, a più persone contemporaneamente, più sono chiamati di massa
I mezzi di comunicazione di massa sono quegli strumenti che ci permettono di
inviare messaggi a masse di individui dispersi in spazi molto grandi e lontani dal punto di emissione del messaggio stesso. Non esiste alcuna possibilità, da parte dei riceventi, di rispondere, di retro-rispondere al messaggio inviato.
Essi hanno poi posto l’accento sul fatto che i media influenzano largamente il modo di pensare degli uomini e, di conseguenza, le società.
Il telefono, la radio, come dice Mc Luhan “provocano un’accelerazione dell’informazione. Restringe il mondo alle dimensioni di un villaggio…” da qui la definizione più volte usata e abusata di villaggio globaleLo stesso studioso affronta anche il concetto di mezzo caldo e mezzo freddoAd esempio passeggio per strada e vedo un manifesto pubblicitario; vi sono rappresentate delle persone che io personalmente non conosco, che non sono lì realmente, ma sono fotografate in un certo atteggiamento piuttosto che in un altro, (ridono invece di piangere) e mi comunicano qualcosa di loro (se ridono che si stanno divertendo e che sono felici).Perché? Intanto non sono a diretto contatto con il palcoscenico e con gli attori, poi le scenografie teatrali sono approssimative di un ambiente, e sopratutto, lo spettacolo teatrale non è mai lo stesso: vi è l’imprevisto, ogni volta è diverso. Vi faccio una domanda: Se io vedo una partita di calcio in TV è la stessa partita di calcio a cui potrei assistere se fossi allo stadio?
Perché ad esempio sentirei freddo o caldo, asseconda della stagione, o potrei non vedere un fallo perché in quel momento sto comprando un gelato da un ambulante, ho ad esempio un angolo di visuale diverso se sono seduto in curva o in tribuna. La mia visuale comunque è più ampia, perché non ho il taglio della telecamera sul bordo del campo che segue da vicino l’azione. Sento gli accanimenti dei tifosi: sono partecipe dell’evento, lo vivo, non lo subiscoE’ diversa la fruizione dell’evento: lo stadio implica una fruizione collettiva, la TV, una fruizione individuale, domestica.
Approfondiamo il concetto di realtà...Ciò che vedo al cinema, in televisione non è la realtà, ciò che leggo sul giornale non è la realtà, il servizio del TG non è la realtà. E’ l’interpretazione che l’autore, il giornalista, il regista o l’operatore danno di quell’evento. L’evento non è mai come se lo vivessimo lì in prima persona, in quel momento specifico. Perché Non posso interagire con l’evento.