i miei 10 piccoli piaceri

Creato il 08 marzo 2012 da Frufru @frufru_90
Se chiudo gli occhi e penso alle cose che più mi fanno felice mi viene in mente di tutto e di più, cosa che rende complicata l'elenco di soli dieci piccoli piaceri dell'anima. Dieci, no non posso farcela. In questo però consiste il gioco, la sfida in cui mi hanno coinvolto rossorosso e Strawberry.
Allora dai, prometto che mi impegnerò per trovare solo dieci semplici piaceri dell'anima che mi rilassano, li scrivo in ordine del tutto casuale, così come mi vengono in mente:
  Leggere. Quando leggo mi catapulto in un altro mondo, mi estraneo dalla realtà, dalle cose brutte e anche da quelle belle. Sogno una casa con una libreria gigante da riempire tutta, i libri profumano e danno calore; sono lì: quando non riesci a dormire, quando non sai che fare, quando c'è in forno un dolce e devi aspettare che si cuoce, quando fuori piove o è troppo caldo, quando hai bisogno di un momento per te, solo per te e per le tue storie, per la tua fantasia.

 Scrivere. Questo è il vizio più vecchio che ho, da quando la mia sorellona mi ha insegnato la forma delle lettere, prima che andassi a scuola, non ho mai smesso di riempirci fogli e fogli, pagine di quaderni, di Word, pagine di diari e, adesso, anche pagine di un blog. Non posso proprio stare senza scrivere, perché per me è uno sfogo, un modo per dire quello che provo e quello che penso, un modo per liberarmi, per riflettere, un modo per autoconvincermi che magari non sono proprio un disastro in tutto. Credo che la mia esigenza di scrivere sia nata come difesa personale, con una penna in mano non mi sono mai sentita timida o fragile e mettere in fila i pensieri su un foglio mi è sempre sembrato più semplice dell'esprimerli a voce.

 Dondolare sull'amaca, d'estate starei lì sopra ventiquattro ore su ventiquattro, all'ombra della mia noce, vicino al melograno, mentre il cane mi lecca la mano e qualche micio si rotola per terra in cerca di coccole.
 Scaldarmi davanti al fuoco. Non avendo l'amaca, d'inverno mi rifugio davanti al caminetto, con una copertina intorno, un quadretto di cioccolato fondente da far sciogliere in bocca, magari con un tè caldo, ma non bollente, o una spremuta d'arancia e mela, molto zuccherata.
 Cantare quando nessuno mi sente. Non essendo particolarmente intonata mi vergogno un po' a cantare insieme agli altri, si, a volte facciamo il karaoke, ma non è che do il massimo, gli acuti li tralascio volentieri. Se sono da sola invece do il meglio di me. Canticchio sotto la doccia, canto in macchina, aziono vanbasco anche solo per la mia splendida voce e addirittura mi avventuro nell'impegnativa interpretazione dei brani più famosi dei Queen. Si può facilmente immaginare il risultato, considerando che, non solo sono canzoni in inglese, ma sono cantate da Freddy Mercury. Tanto non mi sente nessuno, giuro!
 Stare sotto la neve che cade. È una delle sensazioni che preferisco, stai lì e intorno è tutto bianco, è freddo e quei fiocchi perfetti ti si appiccicano addosso e ti imbiancano il giacchetto. Per fortuna quest'anno ho avuto modo di infradiciarmi bene bene sotto la neve.
 Fare i dolci. Forse potrei generalizzare dicendo che tutta la cucina mi rilassa, però i dolci mi rilassano in maniera particolare, anche perché, spesso, fare i dolci significa leccare col dito l'impasto che è rimasto attaccato sul piatto. Che buono! Fare i dolci implica anche, spesso, mangiarli e non c'è cosa migliore per tirarmi su il morale. Ecco, se volessi iniziare meglio le giornate basterebbe che mangiassi tutte le mattine un bel bombolone straripante di crema. Per fortuna fatti in casa, da me, non è che mi fanno impazzire, altrimenti davvero li mangerei tutti i giorni a colazione, pranzo e cena.
 Giocare coi miei cani. I cani capiscono tutto, ne sono convinta. Mi rilassa passeggiare con loro o andare a cercare i tartufi. Tutta la natura mi mette a mio agio, forse perché ci sono nata e cresciuta. Non baratterei mai le mie colline per una città caotica e non baratterei mai le mie colline nemmeno con il mare, che mi stufa dopo due giorni. Il verde mi rilassa, mi rilassa proprio tanto. Il cinguettio degli uccellini, i fiori che spuntano dal prato, le foglie che scricchiolano sotto i piedi d'autunno.

 Fare fotografie. Qui è fondamentale considerare il verbo fotografare nella modalità "attiva", perché se per caso diventa "passivo" allora non è affatto un piacere. Per niente. A me piace fotografare, ma odio essere fotografata.
 Fare l'uncinetto. Scherzavo, meglio generalizzare, così comprendo molte più cose. Pasticciare con le mani. Pasticciare con le mani significa fare l'uncinetto, cercare di imparare a fare il punto croce (come promesso, ci sto provando), fare découpage su qualsiasi cosa. Sono nata con lo scatolone fabbricone dell'Albero Azzurro e sono andata avanti con gli Art Attack di Giovanni Muciaccia, solo che io non è che guardavo solo, ma mettevo anche in pratica. Non so quanti rotoli di carta igienica e vinavil ho consumato per fare qualsiasi cosa.
Si, lo so che ho elencato un po' più di dieci cose, ma è evidente che io il dono della sintesi proprio non ce l'ho!

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